Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

La tintarella sulle alghe

Fonte: L'Unione Sarda
19 aprile 2017

POETTO. Il problema riguarda soprattutto il tratto tra la prima fermata e il Lido

 

Spiaggia invasa: lamentele ma il fenomeno è naturale 

 


Prima fermata, mezzogiorno e cinque minuti: qualche secondo d'indecisione, poi il dietrofront. «Ci rinuncio, non me la sento di passare in mezzo a quello schifo». La prova costume è superata, quella con la barriera di alghe no: Martina Desogus, trentacinquenne cagliaritana, dà le spalle all'orizzonte e raggiunge l'asciugamano (disposto a distanza di sicurezza dal tappeto marrone).
CORTINA DI ALGHE Dopo la sabbia bianca, poi grigia, poi - forse - di nuovo bianca, il Poetto è alle prese con un'altra sfida: quella con il bagnasciuga trasformato dalle mareggiate di febbraio e dallo scirocco. Il risultato è sotto gli occhi - e i piedi - di tutti: per poter raggiungere l'acqua è necessario oltrepassare tre metri circa di alghe, accumulate nei mesi scorsi. Una sorta di cortina invalicabile per tanti, che rinunciano persino a fare il bagno. «Capisco che si tratti di un fenomeno naturale e inevitabile ma chi di dovere dovrebbe intervenire», polemizza Mariano Puddu, armato di settimana enigmistica e bermuda blu elettrico: «La spiaggia in queste condizioni è inguardabile e impraticabile».
BAGNANTI Le proteste partono dall'ingresso del Windsurfing club e proseguono sino allo stabilimento del Lido. Più avanti la natura sembra essere stata più clemente: le alghe ci sono sempre ma in quantità ragionevoli. Chi se la passa peggio sono gli habitué del primo tratto di spiaggia. «Dal Comune avevano assicurato che il primo maestrale le avrebbe portate via, invece le alghe sono ancora tutte qui», protesta Alberto Pau, che al mare non rinuncia neppure in inverno: «Passeggiare sulla battigia è impossibile».
TEMERARI E INNAMORATI Nicola Caria, 42 anni, ce l'ha fatta. «È un po' disgustoso ma non c'è alternativa: per fare il bagno bisogna per forza passare qui in mezzo», commenta con le gambe immerse nell'acqua e il dito rivolto all'arenile. C'è chi s'avventura in teorie marino-naturalistiche che partono dal Poetto e arrivano al buco dell'ozono e chi, accecato dall'amore, le alghe non le vede proprio. In mezzo i bambini, che lasciano proteste e malumori ai grandi e si godono la spiaggia: con le alghe, loro, ci giocano pure.
Sara Marci

La normativa

Un vertice
fra Regione
e Municipio

I bagnanti protestano, intanto le istituzione riflettono sulle contromosse. È questo il senso del tavolo tecnico convocato per domani tra Regione e Comune di Cagliari, a cui probabilmente parteciperà anche quello di Quartu. Materia complicata, quella delle alghe, e sottoposta a precise normative e regole, elencate punto per punto e spiegate nell'allegato 1 della delibera regionale numero 40/13 del 6 luglio 2016 e, prima ancora, da una circolare del ministero dell'Ambiente che prevede tre diverse opzioni: mantenimento in loco dei banchi di posidonia; spostamento degli accumuli e riposizionamento degli stessi nel periodo invernale; rimozione permanente e smaltimento. Seguono altre due alternative, introdotte successivamente dalla stessa norma: interramento o riposizionamento su duna. La soluzione - forse- arriverà domani. (sa. ma.)