Gli incontri con il sindaco di Cagliari Zedda e con il presidente della Regione
Il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani arriva puntuale alle 9,30 in Municipio assieme all'amico eurodeputato Salvatore Cicu. Il sindaco di Cagliari Massimo Zedda, però, non c'è. Imbarazzo tra lo staff del primo cittadino, telefonate concitate. Tajani non si scompone: ne approfitta per ammirare gli arazzi della sala di rappresentanza di palazzo Bacaredda e per dialogare con i giornalisti. Zedda arriva con venti minuti di ritardo. L'incidente diplomatico è evidente ma nessuno vuole calcare la mano. I due parlano per poco meno di 15 minuti poi si salutano.
È cordiale anche il colloquio con Francesco Pigliaru, a Villa Devoto, anche se poi nasce un altro incidente tra Cicu e il governatore. Si parla dell'intesa firmata a novembre 2016 con Corsica e Baleari. «L'accordo è nato dalla necessità di dare risposte comuni a problemi comuni utilizzando un metodo condiviso», ha spiegato Pigliaru. «È prioritario incidere sulla normativa europea, a cominciare dagli aiuti di stato». Tajani garantisce il suo sostegno. Cicu non concorda con l'approccio del governatore. «Se non si raccorda con il governo nazionale è difficile che l'Ue ci dia credito», dice agli industriali. Pigliaru è sorpreso e replica con una nota. «Non so come Cicu si sia fatto l'idea che la collaborazione con Baleari e Corsica significherebbe non coinvolgere il governo nazionale, che abbiamo ampiamente coinvolto, come dimostra la firma del Patto del luglio 2016, che al tema dedica molte risorse». (f. ma.)