Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Porto, la politica si svegli»

Fonte: L'Unione Sarda
10 aprile 2017

L'INTERVISTA.

Idee e progetti per valorizzare e rilanciare la vecchia darsena

L'appello di un imprenditore che punta sugli yacht «Come immagino il porto del futuro? Vedo giovani ceramisti coi laboratori di vetro lungo la passeggiata di fronte agli yacht, un'aula all'aperto per i bimbi delle elementari al molo Sanità che ospita ogni giorno una classe diversa, cantieri qualificati con centinaia di tecnici, giovani specialisti del carbonio che fanno gli alberi delle barche a vela, laboratori di ricerca per nuovi materiali, la base di quattro squadre dell'America's Cup, eventi sportivi a dicembre e gennaio, finali europee di calcio a cinque, basket, volley sulle banchine, una stagione lirica estiva e i migliori yacht del mondo che illuminano a giorno via Roma».
IL GIOVANE CHE NON SCAPPA Filippo Trudu Tronci, 35 anni, è un giovane imprenditore brillante e vulcanico, che sette anni fa, con grande coraggio, ha deciso di scommettere sul porto storico di Cagliari. Così è diventato uno “yacht agent” - cioè fornisce servizi legali, logistici e tecnici agli yacht di lusso - nonché direttore della Marina di Cagliari, base per barche private di lusso nel molo Dogana. Quando lui e il socio Roberto Sanna hanno deciso di lanciarsi in questa avventura avevano entrambi appena 27 anni. Oggi la loro società - la Karalis Yacht Service - è considerata tra le 38 migliori agenzie specializzate nel mondo.
APPELLO ALLA POLITICA «Senza investimenti materiali abbiamo creato e creiamo valore aggiunto. Il nostro segreto? Studio, cultura e serietà». Un sognatore, si direbbe. Ma lui non è d'accordo. «Per valorizzare il porto storico ci vuole soltanto la volontà politica - dice -. Tutto il resto c'è già, ce l'ha regalato la natura. Cagliari ha caratteristiche portuali che le consentirebbero di essere protagonista nello yachting internazionale. Certo, deve farsi un nome. Ma il futuro è suo. I nostri concorrenti devono essere Barcellona, Monaco, Cannes».
LA VISIONE Ha le idee chiare Filippo. E il suo entusiasmo è davvero contagioso. «Quello degli yacht è un settore globalizzato nel quale l'Italia è prima al mondo - spiega -. Tutto dipende dal livello culturale e qualitativo dei servizi offerti. Per cultura intendo cultura industriale. Lo ripeto: col suo waterfront classico e liberty di via Roma, Cagliari ha tutte le carte in regola per recitare un ruolo da protagonista. I nostri clienti devono essere gli yacht più grandi del mondo. E tutto ciò creerà comparto industriale e professioni qualificate. Cosa serve? Professionalità ad altissimi livelli, prima di tutto». Facile, a parole. «Nel 2010 c'è stata l'Audi Cup e non riuscivamo a stare dietro alle richieste - replica -. E Luna Rossa? La sua sola presenza ha cambiato il volto del porto, l'ha valorizzato. Si può, si deve fare e ne siamo capaci. Serve soltanto che anche la politica si impegni a fondo, che insegua questa visione». Chiaro e conciso. Qualcuno che ha voglia di dargli retta?
Massimo Ledda
4/Fine