Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Miglio, dimissioni con riserva Possibile una proroga poi al via la “rivoluzione” delle diocesi

Fonte: L'Unione Sarda
10 aprile 2017

LA CHIESA.

Anche gli arcivescovi di Oristano e Sassari tagliano il traguardo dei 75 anni

Miglio, dimissioni con riserva Possibile una proroga poi al via la “rivoluzione” delle diocesi


Anno Domini 1942 . A distanza di qualche mese nascono Paolo Atzei, Ignazio Sanna e Arrigo Miglio. Diventeranno, nell'ordine, arcivescovi di Sassari, Oristano e Cagliari.
Anno Domini 2017 . Le tre diocesi madri della Sardegna, da cui dipendono le altre sette (Iglesias, Nuoro e Lanusei da Cagliari; Ales-Terralba e Alghero-Bosa da Oristano; Ozieri e Tempio-Olbia da Sassari) per quest'insolita coincidenza, vedono i loro pastori compiere nell'anno in corso 75 anni, età canonica per il pensionamento dei vescovi.
Per esattezza storica, Atzei e Sanna hanno già festeggiato il compleanno a febbraio, Miglio a luglio, entrando in una sorta di semestre bianco prima di presentare, come vuole la prassi, le sue dimissioni alla Santa Sede.
CAMBIO AL VERTICE Per la chiesa diocesana di Cagliari si apre, quindi, la prospettiva di un nuovo cambio al vertice dopo appena cinque anni di governo di don Arrigo, come ancora lo chiamano in tanti, a cominciare dagli scout di cui è stato assistente nazionale. Avvicendamento che, però, potrebbe non essere così immediato e automatico alla luce di quello che, di recente, si è verificato con Ignazio Sanna, capo della arcidiocesi oristanese. Che, ormai pressoché sicuro di tornare ai suoi studi a Roma, si è visto recapitare una lettera dalla Congregazione dei vescovi che gli comunicava la proroga di due anni ancora alla guida della chiesa arborense.
TEMPI LUNGHI Una soluzione che, a questo punto, sono in tanti a non escludere anche per Miglio, in grado di reggere ancora a lungo il timone di una comunità, numerosa e articolata, come quella cagliaritana. A reggere questa prospettiva c'è anche la scelta del capoluogo a sede della prossima 48esima Settimana sociale dei cattolici italiani , evento che l'arcivescovo di Cagliari ha presieduto in ben tre passate edizioni. In programma il prossimo mese di ottobre, dal 26 al 29, il tema scelto (“Il lavoro che vogliamo: libero, creativo, partecipativo e solidale”) è un chiaro richiamo e in assoluta continuità con la storica visita di Papa Francesco a Cagliari nel settembre del 2013.
IL DOPO-MIGLIO La macchina organizzativa della Settimana sociale è in piena attività. Qualche settimana fa è stato in città monsignor Filippo Santoro, vescovo di Taranto e presidente dell'evento in programma a ottobre: accompagnato da Miglio ha avuto una serie di incontri, compreso quello con il sindaco Zedda, per una prima presa di contatto e un sopralluogo sul campo. Viene quindi dato pressoché per scontato che, sino a quella data, non si proceda ad alcuna nomina su Cagliari ma che, anzi, il buon esito della Settimana sociale possa rappresentare un buon viatico per il prolungamento dell'esperienza cagliaritana di monsignor Arrigo.
TROPPE DIOCESI Il futuro della Chiesa sarda, al di là delle sorti dei tre arcivescovi in scadenza di mandato, resta legato al ridimensionamento o accorpamento delle attuali dieci diocesi nella quale attualmente si articola. Un tema nazionale, più volte riproposto da Papa Francesco ai vescovi italiani che, fino a ora, non sembra aver portato a risultati concreti. Anche la Conferenza episcopale sarda ha affrontato questo tema, in modo particolare in una sorta di mini conclave lo scorso agosto in Ucraina. Ma nulla mai è trapelato di quella riunione.
A CAGLIARI UN SARDO La sostituzione dei tre arcivescovi (con quella del vescovo Marcia a Nuoro, 75 anni nel 2018) comporterà un'inevitabile rivoluzione nella Chiesa sarda. E Cagliari, per rango e dimensione, sarà il tassello più importante. Arriverà ancora una volta, come da un secolo a questa parte (con la sola eccezione di Ottorino Alberti) un inviato speciale da oltre mare o sarà la volta buona per un rappresentante del clero locale?
Paolo Matta