Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

I residenti: «Superati i livelli di guardia»

Fonte: L'Unione Sarda
3 aprile 2017

 

«Di inquinamento acustico e mala movida si parla con incompetenza, ignoranza e superficialità». È il commento di Enrico Marras, presidente del comitato “Rumore no grazie” i cui ricorsi e solleciti di intervento alla Regione sono sfociati nelle vicende odierne. La legge sull'inquinamento acustico, spiega, «fissa i livelli di rumore massimi ammessi giorno e notte». Dalle 22 alle 6 il limite «a Cagliari» è tra i «45 e i 50 decibel» a seconda dei quartieri. «Superarlo è reato». Alla «Marina» e a «Stampace» per «ben tre anni»i rilevamenti fonometrici da parte dell'Arpas «su richiesta del Prefetto» hanno registrato «un inquinamento notturno talmente grave, anche oltre i 70 decibel, da essere vietato persino nelle aree industriali di giorno». Cagliari «è una città drammaticamente inquinata», il «Piano acustico comunale» indica che «almeno altri sette quartieri» sono in condizioni «critiche: Is Mirrionis, Santa Gilla - Sant'Avendrace, Cep, Quartiere Europeo, Genneruxi, Bonaria, Pirri». L'attività «di mescita e ristorazione all'aperto costituisce una chiara e inequivocabile violazione della normativa sanitaria e del Piano acustico voluto e votato dal sindaco. Anche solo quattro persone sedute a un tavolo superano il livello di rumore massimo ammesso in fascia oraria notturna. Il tema degli orari è deviante: tutti i rilevamenti fonometrici dimostrano che quel livello è stato sempre superato dopo le 22, nessun giorno escluso, con grande sofferenza dei residenti a partire da bambini, malati, anziani, lavoratori turnisti. Regione e Comune devono farsi garanti del rispetto delle leggi».