Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Cagliari, movida rumorosa: Confesercenti difende i locali pubblici

Fonte: La Nuova Sardegna
3 aprile 2017

Cagliari, movida rumorosa: Confesercenti difende i locali pubblici
Il presidente provinciale Roberto Bolognese: "Non sono i tavolini fuori la fonte del chiasso ma i cittadini che bivaccano a lungo in strade e piazze con bottiglie di birra e altro"

CAGLIARI. «È incredibile che non si capisca che la presenza dei tavolini all'aperto dei pubblici esercizi crea economia, è un presidio importante per la sicurezza dei quartieri e aumenta il valore delle attività di impresa e degli immobili delle zone interessate», lo ha dichiarato Emanuele Frongia, vice presidente della Confesercenti provinciale, intervenendo sulla vicenda del rumore notturno nei quartieri Marina e Stampace a Cagliari e dei possibili interventi da parte del Comune per ridurre «l'inquinamento acustico» ma senza «uccidere le imprese».
La Confesercenti provinciale «sta provando in queste ore ad evitare che vengano prese decisioni che sarebbero deleterie per le numerosissime attività di impresa che sono operative nel centro storico, senza considerare le centinaia di posti di lavoro che si metterebbero a rischio, in una economia che stenta a decollare - ha sottolineato -. La città di Cagliari si sta orientando a divenire città turistica e per molti versi lo è già e una decisione come quella paventata ci farebbe fare un salto indietro di venti anni almeno».
«Martedì saremo a colloquio con l'assessora regionale all'Ambiente, Donatella Spano - precisa Roberto Bolognese, presidente della Confesercenti provinciale - per trovare una soluzione e scongiurare questo pericolo che oggi riguarda Cagliari ma, se dovesse passare questa linea, il pericolo si estenderebbe per tutto il territorio regionale, creando non pochi pericoli per la nostra economia. La Confesercenti chiederà maggiori controlli nelle zone interessate da parte delle forze dell'ordine. Infatti il problema non nasce dalla presenza dei tavolini dei pubblici esercizi ma dalle persone che, dopo la chiusura dei bar e dei ristoranti, continuano a bivaccare nelle piazze con bottiglie di birra o altro, fino a notte fonda, creando rumore e abbassando il livello di sicurezza».
L'assessora regionale sull'argomento nei giorni scorsi aveva già inviato una nota: "Nessuna sollecitazione a chiudere le attività commerciali e di ristorazione dei quartieri Marina e Stampace è stata inviata dall’assessorato della Difesa dell’Ambiente all’amministrazione comunale di Cagliari", aveva scritto Spano.


L'assessora ha ricordato anche che "a seguito di richiesta da parte della Prefettura di Cagliari, l’Arpa Sardegna ha effettuato nel 2014 delle rilevazioni sull’inquinamento acustico nei due quartieri del centro storico cagliaritano. Dalla relazione dell’Agenzia, trasmessa al  tavolo tecnico interistituzionale (del quale fanno parte anche gli assessorati Attività produttive e Pianificazione del territorio del Comune di Cagliari, oltre che la Polizia Municipale) è emerso un superamento della soglia di legge e cosiddetta di attenzione. Da qui - sottolinea l'assessora Spano - la trasmissione del verbale inviata al Comune, contenente suggerimenti per rientrare nella norma e non certamente perentorie prescrizioni. L’adozione delle misure idonee all’ottenimento degli obiettivi – il rispetto dei limiti acustici – rientra totalmente nell’ambito della sfera di competenza dell’amministrazione comunale, che è libera di individuare le azioni che ritiene maggiormente idonee - ha detto ancora Spano - e anche diverse da quelle individuate dal tavolo tecnico, purché gli interventi messi in atto siano altrettanto idonei all’ottenimento del rientro nei parametri.
“La Giunta Pigliaru – ha commentato infine l’assessora Donatella Spano – riconosce il ruolo degli operatori commerciali e dei ristoratori di Cagliari, sia in chiave turistica che di presidio del territorio, e deve tenere in considerazione anche l’aspetto della salute pubblica dei cittadini.
Il piano di risanamento acustico del Comune dovrebbe essere varato entro il prossimo maggio 2017. Negli accertamenti condotti dall'Arpa è emerso che i livelli di rumore notturno provocati da varie fonti raggiungevano anche livelli nocivi per la salute umana.