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"Sul tema dell’inquinamento acustico e della movida, meglio sarebbe dire della mala movida, riemergono in queste ore l’incompetenza, l’ignoranza e la superficialità con cui la delicata materia è stata affrontata sino ad oggi" - Lo dichiara il 'Comitato Rumore no grazie'.
"Il livello di rumore che non si può superare in fascia oraria notturna (22:00-0:6), quella del riposo e del sonno, è a Cagliari di 45 decibel in emissione in alcuni quartieri, in altri di 50 decibel - proseguono dal Comitato - in dottrina e in giurisprudenza il superamento di questi livelli è considerato reato. I rilevamenti fonometrici condotti in Marina e Stampace hanno dimostrato un livello di inquinamento notturno talmente grave, anche oltre i 70 decibel, da essere vietato persino nelle aree industriali di giorno".
"Avendo la Regione accertato livelli di rumore superiori anche al livello di attenzione, ha richiamato il Comune di Cagliari all’obbligo di legge - e ancora - l’inerzia irresponsabile del Comune di Cagliari ha spinto la Regione ad avviare le procedure di commissariamento del Comune per inadempienza ad obblighi imposti da norme sanitarie".
"Quindi - conclude il Comitato - è giunto il momento di dire in modo chiaro che l’attività di mescita e ristorazione all’aperto costituisce una chiara e inequivocabile violazione sia della normativa sanitaria di merito sia del Piano Acustico che il Sindaco ha voluto e votato".