Alle 2 di questa notte scattano l’ora legale e il cambio di orario: le lancette andranno spostate un’ora in avanti. Si dormirà un’ora di meno ma ci sarà un’ora di luce in più la sera

 
Alle 2 di questa notte, puntuale, scatta l’ora legale e quindi il cambio di orario: come ogni anno nell’ultima domenica di marzo, le lancette dell’orologio andranno spostate un’ora in avanti. Quindi si dormirà un’ora di meno ma ci sarà un’ora di luce in più la sera. Si ritornerà all’ora solare nella notte tra il 28 e 29 ottobre.

Quasi tutti i paesi industrializzati si sono dati una regola: nell’emisfero boreale il regime di ora legale inizia l’ultima domenica di marzo, mentre nell’emisfero sud (australe) la stessa data ne sancisce il termine. Dalla scelta dei paesi industrializzati si discosta il Giappone che segue, nell’alternarsi delle stagioni, sempre e comunque l’ora solare. Disinteressati all’adozione dell’ora legale la maggior parte dei paesi dell’Africa e dell’Asia.

In Italia l’ora legale fu adottata per la prima volta nel 1916 e rimase in uso fino al 1920. Da allora fu abolita e ripristinata diverse volte tra il 1940 e il 1948 a causa della Seconda guerra mondiale. Dal 1966 al 1980 si stabilì che l’ora legale dovesse rimanere in vigore dalla fine di maggio alla fine di settembre; dal 1981 al 1995 si decise invece di estenderla dall’ultima domenica di marzo all’ultima di settembre. Il regime definitivo è entrato in vigore nel 1996, quando a livello europeo si dispose di prolungarne ulteriormente la durata dall’ultima domenica di marzo all’ultima di ottobre.

Ma come funziona? Perché si risparmia? Semplicemente spostando in avanti le lancette di un’ora si ritarda l’utilizzo della luce artificiale in un momento in cui le attività lavorative sono ancora in pieno svolgimento. Sfruttando al massimo la luce solare si risparmia sul consumo energetico.