La performance domenica al Massimo di Cagliari
U na narrazione per mari, secondo storiche tradizioni letterarie (da Joseph Conrad a Samuel Taylor Coleridge, da Daniel Defoe ed Herman Melville) approda (è il caso di dirlo) questa domenica alle 19 al Teatro Massimo di Cagliari (ingresso libero) attraverso le parole del navigatore solitario Gaetano Mura.
L'IMPRESA A METÀ Il velista di Cala Gonone nei mesi scorsi ha tentato il giro del mondo in solitario, 25 mila miglia in meno di 137 giorni, senza scalo e senza assistenza così come definito dai regolamenti del Wssrc, World sailing speed record Committee. Purtroppo l'impresa non è andata a compimento, troppe avarie all'imbarcazione Italia hanno costretto Mura ad una sosta a Fremantle in Australia dopo 61 giorni di navigazione. Tenendo fede al detto, Tutti i mali non vengono per nuocere , ecco che da quella esperienza è nata una performance tra teatro e musica (con tanti protagonisti) dal titolo “Gaetano Mura Solo”, una collaborazione frutto dell'incontro tra l'associazione Chourmo, il Festival Marina Cafè Noir e Sardegna Teatro.
LA PIÈCE Il risultato è una pièce dove il racconto dell'impresa di Gaetano Mura è arricchito dai suoni, dub elettronico, del musicista Francesco Medda Arrogalla (uno degli artisti della nuova generazione maggiormente in grado di fondere la tradizione con la contemporaneità) e dalle letture dai diari di bordo del navigatore affidate alla voce dell'attore Marco Spiga, fisico asciutto, più da navigato marinaio dei mari del nord, e talento della scena teatrale. L'appuntamento sarà impreziosito da «un progetto sonoro originale e innovativo», come spiega lo stesso Mura, ideato dal velista ed elaborato a partire dalle registrazioni audio durante la navigazione nell'Oceano e montato dal compositore Stefano Guzzetti (che fra pochi giorni tornerà in Giappone per una nuova tournée nel paese che più apprezza il maestro di Selargius) per la regia del fotografo di origini sarde ma da anni residente a Torino Gianfranco Mura. Una serata ricca di contaminazioni di linguaggi per l'ocean racer che si confronterà davanti al pubblico con il giornalista Giovanni Maria Bellu ripercorrendo sensazioni ed emozioni vissute negli ambienti più inospitali del pianeta.
L'ASPETTO SCIENTIFICO Non bisogna sottovalutare un aspetto. Il velista ha vissuto i due mesi di navigazione solitaria in uno stato di stress non da poco: ha potuto godere di micro-sonni di non più di venti minuti ogni due ore, ha affrontato condizioni climatiche estreme e continue sollecitazioni psicofisiche decisamente superiori al normale. Ecco perché domenica sul palco di questo viaggio nel viaggio anche il team che ha sostenuto il navigatore solitario nei mesi in mare: il cardiologo Maurizio Porcu che con il direttore generale Graziella Pintus rappresenterà l'ospedale cagliaritano Brotzu che con i suoi ricercatori ha monitorato lo sforzo estremo di Mura. Lavoro portato avanti anche dall'Università di Cagliari con il Labfs (il laboratorio di fisiologia degli sport) coordinato da Antonio Crisafulli e rappresentato sulla scena dalla specialista in alimentazione Giovanna Ghiani.
IL TEAM Ci saranno inoltre il preparatore atletico Marco Caboi, il preparatore della barca Andrea Cabras alias Gatto, il responsabile dei sistemi informatici e telecomunicazione Andrea Fois, il giornalista di Rai 2 Luca Rosini autore del documentario “In viaggio con Gaetano” e il giornalista Gian Basilio Nieddu che da anni cura la comunicazione di Mura. Insomma, una narrazione corale a cui si augura il dono della sintesi e una serena navigazione.
Francesco Abate