CALAMOSCA.
Demolizione per gli abusi dello stabilimento balneare “Paillote”, ruspe in azione
«Ma ricostruiremo tutto»
«Sono stati riscontrati abusi edilizi e stiamo demolendo La Paillote, come ha stabilito il Comune, ma siamo già pronti a richiedere nuove autorizzazioni e ripartire in regola». Fabrizio Merella è impegnato a dare indicazioni agli operai, che ieri hanno cominciato a demolire lo stabilimento balneare con vista sul faro di Sant'Elia, che ha chiuso i battenti.
L'ITER La voce si è sparsa in fretta e tanti curiosi hanno raggiunto l'estremità della disastrata strada di Calamosca per immortalare gli ultimi giorni di vita del ristorante panoramico, aperto nel 2001 dall'ex rossoblù Francois Modesto con la moglie Valentina Merella e la sua famiglia. Il cognato Fabrizio segue i lavori senza pensare al passato, per concentrarsi sul futuro. «Nel febbraio del 2015 ci è arrivata l'ordinanza di demolizione da parte del servizio Edilizia privata del Comune, perché erano emerse irregolarità sul posizionamento delle strutture di facile rimozione», racconta Merella, «ora abbiamo deciso di ottemperare a quest'obbligo e smantellare tutto, ma siamo già pronti a presentare i nuovi progetti».
COME I CHIOSCHI L'obiettivo della famiglia Merella è seguire l'iter dei chioschi al Poetto, ma con qualche vantaggio in più: gli strumenti urbanistici sono definiti e la strada è tracciata. «Questo è un passaggio giusto, lo stesso che hanno affrontato i concessionari del Poetto. Speriamo di essere trattati allo stesso modo e di poter seguire il loro iter», aggiunge: «Loro si sono trovati in mezzo ai vari passaggi per la nascita del Pul, con diverse demolizioni e ricostruzioni, noi ci auguriamo che questa sia l'unica volta per poter poi ripartire in base alle urbanistiche vigenti».
L'ORDINANZA Dai primi anni Sessanta all'inizio dei Novanta, sotto il promontorio Murru 'e Porcu c'era lo stabulario dove si trattavano i frutti di mare. Nel 2001, dopo anni di abbandono, tra i resti delle vasche era nata La Paillote e nel 2008 quell'area demaniale è passata alla Regione. In questa fase sono emerse le irregolarità. Dagli uffici regionali la pratica era finita in Procura, due anni fa il Comune ha emesso l'ordinanza di demolizione.
«Di recente la Regione ha rinnovato la concessione per l'utilizzo dello spazio», assicura Merella, mentre il tratto di arenile dove c'erano le pedane è passato dal Demanio marittimo al Comune, che lo ha inserito nel Pul. «Ci auguriamo che ci sia un'attenzione importante da parte del Comune», conclude Merella: «La Paillote per il momento resterà chiusa, ma ci sono possibilità di poter riaprire».
Marcello Zasso