L'Italia unita compie 156 anni,
grande festa in piazza Palazzo
Poco importa se, prima di intonare per intero l'Inno nazionale, sia stato necessario distribuire i fogli con il testo: si sa che, sotto questo profilo, in Italia si è poco americani. Però festa è stata, come si addice a un compleanno (il numero 156) del Paese così come oggi, cioè unito, malgrado le forze centrifughe che pure esistono.
L'anniversario dell'Unità nazionale è stato una festa di piazza, precisamente di piazza Palazzo, ieri mattina. Così ha voluto la prefetta Giuliana Perrotta: «Pur nelle ristrettezze economiche, queste celebrazioni sono importanti», ha commentato dopo aver passato in rassegna i picchetti militari (fra cui la banda musicale della Brigata Sassari). A fianco a lei, il vice comandante dell'Esercito in Sardegna generale Gianluca Giovannini e poi, nell'aula di piazza Palazzo, tanti sindaci e amministratori pubblici. Il primo cittadino Massimo Zedda, che non è in Sardegna, era rappresentato dall'assessore alla Cultura, Paolo Frau, in quanto sindaco di Cagliari, e dal suo vice Fabrizio Rodin come sindaco della Città metropolitana. Il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, era rappresentato dall'assessore al Personale, Filippo Spanu.
Tra la commemorazione di Nino Coriambi (eroe della Resistenza) e l'esibizione degli allievi del Conservatorio di musica, autorità e cittadini hanno partecipato a una tavola rotonda sulla storia del Palazzo viceregio (di cui sono stati mostrati alcuni restauri), sede dei prefetti. «Io sono la numero 77, prima donna in questo ruolo», ha detto Perrotta, «e considero un onore avere questo ruolo anche perché, dal 1861 in poi, furono proprio i prefetti a fare da collante in una nazione nuova, con una storia nuova da scrivere».
Luigi Almiento