Arte “Come Daphne” andrà alla Biennale di Venezia, New York, Atene e in Germania L'opera contesa di Maria Lai
abita alla Galleria di Cagliari
E ra stata al centro di una lunga querelle giudiziaria. Da ieri l'opera di Maria Lai (Ulassai, 1919 - Cardedu, 2013) “Come Daphne” racconta al pubblico la forza della creazione che l'ha ispirata. Smantellata per volontà del giudice dalla casa dell'ex gallerista Angela Grilletti, per decenni manager dell'artista, l'imponente parete lignea, a cui si sovrappone la sagoma di un albero, è in mostra alla Galleria comunale d'arte di Cagliari. Almeno per i prossimi dieci giorni. Con tutta probabilità, infatti, - ha annunciato Maria Sofia Pisu, nipote ed erede spirituale di Maria Lai - «il capolavoro resterà in comodato d'uso ai Musei civici di Cagliari». Con una missione, quella di esporre l'installazione, realizzata nel 1999, «in un luogo che la renda ancora più visibile e consenta, soprattutto ai giovani, di meditare sulle parole qui riportate, sulle metafore e sui poeti amati da mia zia».
LA PRIMAVERA DI MARIA “Come Daphne” non è l'unica opera di Maria Lai non conosciuta al grande pubblico che i Musei civici hanno il privilegio di accogliere. La Galleria comunale ospita anche la “Capretta”. Scultura di terracotta datata al 1950, riproduce l'animale in cui la poliedrica artista amava identificarsi. Rispecchia, infatti, il suo spirito libero, indipendente e incline alla solitudine. Entrambe le opere saranno al centro di una nuova primavera. Andranno a Roma e quindi a New York. Qui, in un museo di nuova apertura, saranno fulcro di una grande monografica sull'artista sarda. Il progetto espositivo raggiungerà anche Grecia e Germania per Documenta. Al genio creativo di Maria Lai, al quale il mondo dell'arte ha sempre guardato con interesse e meraviglia, manifestando la volontà di apprenderne la lezione e ascoltarne la voce - tenera e robusta insieme -, sarà inoltre dedicato un padiglione alla Biennale di Venezia in occasione della 57esima esposizione internazionale d'arte “Viva arte viva”.
L'ARCHIVIO L'esposizione al pubblico di queste opere e i viaggi di Maria non sono le uniche novità. Ieri nella sala conferenze della Galleria d'arte di Cagliari - c'erano Anna Maria Montaldo, direttrice dei Musei civici prossima alla partenza per Milano, l'assessore alla Cultura di Cagliari Paolo Frau, Alessandro Cossa, dirigente Servizio Cultura e Sebastiano Congiu, presidente della casa editrice Ilisso - Maria Sofia Pisu ha anche ufficializzato la nascita di un archivio “Maria Lai”. Da lei presieduto, con la collaborazione di sua figlia Eva Borzoni e di Chiara Manca e il supporto di un consiglio di esperti, ha sede legale al Museo diocesano di Lanusei e cuore a Cardedu. Duplici le finalità dell'istituto: documentare in maniera completa il percorso artistico di Maria Lai (sinora sono state catalogate 5mila opere) e assicurare la certificazione dell'autenticità dei suoi lavori.
IL VOLUME Nella sala che attendeva giornalisti ed è stata invece riempita da centinaia di persone ansiose di immergersi nella magia della creazione, Sebastiano Congiu, presidente di Ilisso, ha illustrato i contenuti del volume che la casa editrice, col supporto del Banco di Sardegna, dedicherà a Maria Lai. Inserito nella collana che comprende le opere su Salvatore Fancello e Costantino Nivola, verrà pubblicato a dicembre. Sarà curato da Elena Pontiggia, docente di Storia dell'arte all'Accademia di Brera e al Politecnico di Milano ed esperta di Mario Sironi e Arturo Martini, il «primo e vero maestro» di Maria Lai. Il testo (al quale seguirà un'edizione in inglese) racconterà, con un ricco apparato iconografico, l'opera di colei che ha saputo tradurre, tanto da renderlo universale, il linguaggio della sua terra e la forza primordiale che lo muove.
Manuela Arca