I DATI. Alghero rimane la città preferita, nonostante il calo legato all'addio di Ryanair
Il 2016 si è chiuso con un aumento delle presenze del 12,6% Il traguardo dei 14 milioni di presenze è lì a portata di mano e solo per una manciata di prenotazioni non è arrivato già nel 2016. L'anno appena mandato in soffitta verrà comunque ricordato come quello del record di notti trascorse dai turisti negli alberghi e nelle altre strutture ricettive: la crescita è del 12,6 per cento e consente di registrare la prestazione migliore dell'ultimo decennio nell'Isola.
GLI ARRIVI Aumentano anche gli arrivi totali, che superano i 2,8 milioni. Sempre più i vacanzieri stranieri, che ormai tallonano da vicino gli italiani: sono 6,7 milioni, quasi tutti dall'Europa (Germania soprattutto) contro i 7,2 milioni di nostri connazionali.
LE LOCALITÀ PREFERITE A registrare il numero maggiore di presenze e arrivi è Alghero, nonostante la flessione legata all'addio di Ryanair. La città catalana riesce d arrivare a quota 1,4 milioni di notti prenotate negli alberghi e 259mila turisti nel corso dell'anno. Il calo rispetto al 2015 però è del 3,2 per cento. Se si guardano gli arrivi, è Cagliari ad occupare la seconda posizione nella classifica sarda, grazie a un incremento del 14,6 per cento rispetto allo scorso anno. Poi Olbia e Arzachena, che hanno però un numero superiore di presenze rispetto al capoluogo (rispettivamente 768mila e 1,1 milioni). La buona notizia è che sale anche l'indice di utilizzazione delle camere negli hotel: le strutture dell'Isola sono passate dal 23,3 al 25,9 per cento su base annuale. Le statistiche non sono ancora ufficiali: verranno comunicati solo nei prossimi giorni dall'assessorato al Turismo (prima devono essere convalidati dall'Istat) ma una prima bozza delle tabelle elaborate dal Sired, il sistema di elaborazione dei dati della Regione, è stata anticipata su Facebook dal giornalista Gianfranco Leccis.
INDUSTRIA TURISTICA Intanto, anche grazie a questi numeri, l'industria turistica nell'Isola cresce: secondo una ricerca di Federalberghi il settore dà lavoro a 27.608 persone, distribuite in circa 5mila imprese. In Sardegna si trova la densità più alta di aziende turistiche di tutto il Mezzogiorno. Sono 3,1 ogni 100 abitanti (sono 2,47 nel Sud e 2,89 in Italia). I dipendenti (51 per cento donne, 49 per cento uomini) sono in gran parte giovani: un terzo (il 32,6 per cento ha tra i 20 e i 40 anni. Il 13 per cento ha addirittura meno di 20 anni. e solo l'8,9 per cento ha più di 50 anni.
«Ancora una volta il turismo dimostra di essere un settore vivace, che continua a crescere e soprattutto a professionalizzare sempre più, i suoi addetti», osserva il presidente regionale di Federalberghi Paolo Manca. «Nello specifico i dati della nostra Isola dimostrano il percorso di miglioramento della qualità dei propri collaboratori intrapreso dagli operatori per poter meglio competere in un mercato sempre più globale. Un settore che attira i giovani, ai quali può dare un opportunità di crescita professionale senza dover necessariamente emigrare, perché, è bene ricordarlo, il turismo non è delocalizzabile. È importante che l'amministrazione regionale nelle sue scelte, come sul testo unico sul turismo e legge urbanistica, tenga conto della dinamicità di questo settore che può incrementare i suoi valori occupazionali in maniera sostenibile e continuamente rinnovabile», dice Manca.
Anche i contratti descrivono bene il comparto: i dipendenti a tempo pieno sono il 56, 7 per cento, mentre il resto si divide tra i vari tipi di accordi part time. La maggior parte dei lavoratori si trova nei pubblici esercizi (60,6 per cento), poi nei servizi ricettivi (33,1 per cento) e negli stabilimenti termali (3,95 per cento). Pochi operano nel campo dell'intermediazione (2,1 per cento) e infine una percentuale minima (0,21 per cento) lavora nei parchi divertimento. Una parte dei dipendenti è straniera: in tutto sono 2.387 lavoratori, poco meno del 10 per cento.
M. R.