Rassegna Stampa

web cagliaripad.it

Cagliari, Comitato 'Rumore no grazie': "Troppo rumore in Centro, salute prevale su impresa"

Fonte: web cagliaripad.it
15 marzo 2017

 

 


redazione@cagliaripad.it

 

In questi giorni sono  all’esame del Consiglio comunale il destino della Piazza Yenne e l’utilizzo della  parte destinata alla mescita  e  alla ristorazione all’aperto.

"La piazza Yenne è stata certificata dall’ARPAS, già nel 2013, come area in grave stato di inquinamento acustico tanto da rientrare nei Piani di Risanamento Acustico dei quartieri di Stampace e Marina attualmente in fase di elaborazione. Piani che il Comune ha commissionato non già per talento amministrativo e rispetto del diritto alla salute e alla vita dei cittadini, oltre che per rispetto dell’ambiente, ma per evitare il commissariamento per inadempienza ad obblighi di legge la cui procedura era già stata avviata dalla Regione su richiesta del Comitato Rumore no Grazie" - Lo afferma il portavoce del  Comitato 'Rumore no grazie'.

"E’ anche il caso di ricordare - prosegue il Comitato - che i livelli di rumore certificati dall’ARPAS nell’anno 2014 per ben 3.000 ore sono perfettamente collimanti con quelli accertati dal fonometrista incaricato dai residenti negli anni 2012-2013-2014".

"Dalla discussione in atto appare strano e sconcertante che sulla destinazione a fini commerciali degli spazi pubblici della piazza Yenne si prescinda dal rispetto assoluto della normativa sanitaria in materia di inquinamento acustico e dal rispetto del Piano Acustico Comunale - sottolinea il portavoce - una cosa è certa: nella piazza Yenne  e nelle aree confinanti di Marina, Stampace e  Castello il livello di rumore notturno in emissione non può superare i 45 decibel".

"Chiediamo pertanto alle autorità comunali, per chiarezza, se la destinazione della piazza Yenne a mescita e ristorazione all’aperto è compatibile con la normativa sanitaria in materia di inquinamento acustico e con i Valori limite di rumore in emissione previsti per la piazza dal nuovo Piano Acustico Comunale - conclude il Comitato - il diritto alla salute e alla vita  prevale su ogni altro diritto, compreso quello della libertà d’impresa. Pertanto alla base di ogni scelta amministrativa prioritario è il rispetto del diritto alla salute e alla vita e non già il numero dei tavoli o la loro distanza dai muri. Diritto continuamente violato nella nostra città".