Manovre a sinistra del Pd: ecco i movimenti degli ex Sel (ma non solo)
I nomi non sono nuovi. Ma a sinistra del Pd si va componendo, anche in Sardegna, un nuovo quadro politico, conseguenza dello scioglimento di Sel da un lato e della scissione decisa all’interno del Partito democratico dall’altro. Il risultato è uno sfiorire di sigle e gruppi che, al momento, stanno rimescolando le carte soprattutto in Regione e nel Comune di Cagliari.
Tutto ruota intorno agli ex Sel, partito da otto per cento sia nella massima assemblea sarda che nel capoluogo dell’Isola. Seconda forza del centrosinistra da un decennio, quando ex Ds e Margherita diedero vita al Pd per inseguire, sul fronte del maggioritario, il centrodestra di Silvio Berlusconi. Oggi quell’otto per cento sta dominando, in termini di visibilità, la politica regionale, andando a coprire gli spazi a sinistra rimasti liberi, sebbene sul piano degli equilibri numerici nulla sia mutato né il Pd sembra in difficoltà.
In Sardegna gli ex Sel si sono convertiti nella benzina che sta facendo partire il movimento dei Democratici e Progressisti (Dp) di Bersani e D’Alema: a fronte di un solo democratico passato con gli scissionisti, ovvero l’assessore di Cagliari Yuri Marcialis, titolare dello Sport e della Pubblica istruzione, tutti gli altri sono ex Sel. A cominciare dal deputato Michele Piras che, dopo aver abbracciato la causa di Sinistra italiana (Si), ha deciso di spostarsi col Dp, primo sardo ad aver aderito. Piras è stato seguito nei giorni scorsi da tre consiglieri regionali ex Sel: Daniele Cocco, Eugenio Lai e Luca Pizzuto più il neoassessore della giunta Pigliaru, Giuseppe Dessena.
I cinque si ritrovano nel Dp dopo lunghi riposizionamenti interni a Sel che li avevano visti divisi. Pizzuto, per esempio, era organico all’area del senatore Luciano Uras, tanto da diventare il coordinatore regionale del partito. Ma a quella componente si erano avvicinati l’estate scorsa anche Lai e Dessena. Cocco, invece, aveva sempre mantenuto una posizione di equidistanza nella guerra interna tra Uras e Piras.
E proprio il senatore è in Sardegna il front man del Campo Progressista, soprattutto per via della scelta di Massimo Zedda, sindaco di Cagliari, di mantenere una posizione defilata nel dibattito politico. Zedda, tuttavia, deve essere considerato il leader sardo del nuovo soggetto politico fondato da Giuliano Pisapia che nel 2011, insieme a Zedda e al primo cittadino di Genova Marco Doria, è stato sindaco arancione. I tre, alle primarie del centrosinistra, vinsero sui candidati del Pd. Zedda era intervenuto a Bologna, lo scorso dicembre, quando Pisapia battezzò il suo movimento.
In Sardegna il Campo Progressista ruota intorno al circolo ex Sel di via Puccini, bacino di voti anche per altri due fedelissimi di Uras: il consigliere regionale Francesco Agus e il sindaco di Sinnai, Matteo Aledda. Agus, l’altro giorno, ha ufficializzato l’uscita dall’ex gruppo di Sel, diventato poi “Sinistra per la democrazia e il progresso“, come nel nome scelto da Cocco, Lai e Pizzuto. Nel Comune di Aledda è nato invece il primo gruppo del Campo progressista in un’amministrazione sarda.
Nell’Isola al movimento di Pisapia si è unito anche il Centro Democratico di Roberto Capelli, quel Cd che di sinistra ha poco, essendo una forza moderata dell’ex Dc Bruno Tabacci. Non solo: lo stesso Capelli ha militato a lungo nei vari scudi crociati: dal Ccd di Casini-Mastella all’Udc dello stesso Casini, incassando per tre volte l’elezione nella massima assemblea sarda.
Nel Campo progressista Capelli ha portato con sé l’unica consigliera regionale rimasta col Cd, Anna Maria Busia, dopo che Roberto Desini, ex sindaco di Sennori, è passato col Partito dei Sardi di Paolo Maninchedda.
Nel movimento di Pisapia sono entrati pure i fuoriusciti da La Base, il movimento del sindaco di Ollolai, Efisio Arbau, collocato nella galassia dell’autodeterminazione sarda. Al Campo progressista, dopo un divorzio di cui i protagonisti non hanno mai chiarito le ragioni, sono passati l’assessora al Turismo nel Comune di Cagliari, Marzia Cillocu, e l’ex coordinatore-consigliere Claudio Cugusi.
Al. Car.
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