Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Ora ridateci la nostra Mem» I giovani: troppi “intrusi” alla Mediateca, vogliamo studiare

Fonte: L'Unione Sarda
10 marzo 2017

L'assessore Frau: è uno spazio aperto a tutti, qualche incomprensione ci può stare

«Ora ridateci la nostra Mem» I giovani: troppi “intrusi” alla Mediateca, vogliamo studiare 

«Serve una guardia giurata alla Mem, ci sono utenti molesti e gli accessi sono in calo», denuncia chi lavora alla Mediateca del Mediterraneo. «La cultura è inclusione, e noi vogliamo che questo rimanga uno spazio aperto a tutti», replica l'assessore alla Cultura Paolo Frau, che ha l'ufficio proprio nella struttura moderna nata al posto dell'ex mercato di via Pola.
Tra i vari servizi offerti alla Mem, al piano terra c'è l'Infopoint culturale gestito dal Consorzio Camù, uno spazio aperto a tutti e frequentato non solo da studenti. Per accedere a quell'area non è necessario nessun tipo di registrazione, basta entrare e sedersi per poter consultare i giornali o passare il tempo. Bisogna consegnare un documento d'identità se invece si vuole utilizzare i computer delle postazioni Internet, in modo gratuito si può navigare per un'ora e lasciare il pc ad altri utenti. Ma c'è chi lì dentro passa diverse ore al giorno, sfruttando il riscaldamento invernale e l'aria condizionata estiva, e non sempre la convivenza sembra semplice.
SICUREZZA Il personale impegnato all'Infopoint preferisce non parlare così come i frequentatori ma c'è chi ammette che alcuni episodi hanno scombussolato l'atmosfera e spinto diversi utenti abituali ad abbandonare la Mediateca. La richiesta è quella di garantire un maggiore controllo, magari con la presenza di una guardia giurata, perché è capitato che alcune persone abbiano avuto atteggiamenti aggressivi e minacciosi nei confronti dei ragazzi che lavorano lì e non sempre possono essere in grado di gestire la situazione.
L'ASSESSORE I malumori aumentano, la protesta corre sui social network e viene rilanciata dalle lettere al giornale ma l'assessore comunale alla Cultura ci tiene a smorzare i toni. «Non c'è nessun pericolo a frequentare la Mediateca, nessuno deve arrivare qui con la tuta mimetica», commenta Paolo Frau in tono scherzoso. Però l'esponente della Giunta Zedda precisa: «Rispetto ad alcuni e sporadici episodi di comportamento inadeguato gli operatori sono sempre stati in grado di affrontare la questione risolvendola con serenità».
SOCIALITÀ Gli spazi della Mem sono apprezzati dagli studenti ma non si va lì solo per chinare il capo sui libri: «A me pare che questo spazio sia usato innanzitutto con impegno, perché qui si viene a studiare e a fare ricerca, ma è diventato anche, e per fortuna, un luogo di socialità da vivere con allegria - aggiunge - in uno spazio che vuole essere aperto a tutti, a nessuno deve essere negato un servizio come questo e a tutti deve essere richiesto un comportamento corretto». Chi è stato protagonista di episodi molesti è stato allontanato ma ci sono stati diversi momenti in cui il clima pacifico della Mem si è surriscaldato senza che nessuno potesse intervenire.
IL NUBIFRAGIO «Molte delle persone di cui stiamo parlando in occasione del nubifragio che ha colpito la città e la Mediateca, costringendoci per qualche giorno alla chiusura», aggiunge Paolo Frau, sottolineando gli aspetti legati all'ìnclusione sociale, «si sono messe a disposizione e hanno dato una mano per limitare i disagi e garantire la continuità di alcuni servizi di base come la lettura dei giornali».
Dopo la riqualificazione che ha trasformato l'ex mercato civico, nel 2011 è stata inaugurata la Mem. Poi il rodaggio e l'utilizzo di molti spazi inizialmente vuoti e la struttura ha cominciato a decollare: negli ultimi anni è diventata un punto di riferimento ma chi passa le giornate in quella galleria moderna chiede uno sforzo in più perché funzioni al meglio.
Marcello Zasso