Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Saggistica Una guida racconta i luoghi che la scrittrice visitò a Cagliari nel 1899

Fonte: L'Unione Sarda
9 marzo 2017

Saggistica Una guida racconta i luoghi che la scrittrice visitò a Cagliari nel 1899 Passillara per Casteddu,
il cicerone è Grazia Deledda

« R osea tra rosei vapori ». E dispensatrice di tramonti dorati, di stagni di madreperla, di ameni dintorni. Così Grazia Deledda descrive Cagliari, arrivando a definirla “La città dell'amore”. Titolo, ora, di un libro, scritto da Luce Spano in collaborazione con Alberta Zancudi, che si propone come una guida per residenti e viaggiatori. Edito da Palabanda con una grafica che comprende decori liberty, piantine e pagine bianche sulle quali prendere appunti, il baedeker ripercorre gli itinerari della scrittrice in un percorso urbano che in molti tratti non è cambiato.
PALMIRO MADESANI Grazia Deledda arrivò nell'autunno del 1899, ospite di Maria Manca. La fondatrice de La Donna Sarda le destinò la camera migliore, con vista sul mare e sui gabbiani, e le presentò l'impiegato all'Intendenza di Finanza Palmiro Madesani. Lui aveva occhi lunghi e meravigliosi baffi e subito le chiese «Come sarà vostro marito?» E lei rispose:«Come voi ». Fidanzati e sposati, in due mesi. Sarà la gioiosa circostanza di un incontro che si sarebbe rivelato duraturo e solido, sarà che ottobre è un mese dolcissimo, certo la scrittrice che amava le montagne della Barbagia amò subito la Cagliari fin -de-siècle.
ARTE E NATURA Luce Spano, nom de plume di Daniela Pinna, guida turistica laureata in Lingua e Letteratura Inglese, apre il volume con un articolo pubblicato sulla rivista Arte e Natura nel 1900. La Deledda si sofferma per un po' sulla storia millenaria di Karis o Karel el Dio o Jalea, secondo le possibili etimologie, ma è decisamente più gustosa nelle sue osservazioni personali. I cagliaritani passeggiano in circolo, dice, e tra costoro è facile trovare l'Uomo Pilastro, ovvero il corteggiatore che sta ore in piedi a conversare con la bella affacciata al balcone. La stessa fanciulla, ormai coniugata, userà quel balcone per stendere i panni. È ancora possibile, nel quartiere Castello, fitto di vicoli stretti e salienti, scorgere «pallidi profili di damigelle dagli occhi pensosi» memori della grandezza spagnola. La via Roma, progettata da William Sanderson Craig, console inglese, aveva filari di pioppi e a Monte Urpino, Mons Vulpinus, crescevano bene i pini piantati da Raffaele Pischedda, agronomo di Villacidro al servizio dei baroni di Teulada.
A QUARTU E SESTU Il Premio Nobel per la Letteratura aveva grande attenzione per la natura, elemento molto importante per i caratteri e le trame dei suoi romanzi. A Sestu, viene colpita dalle atmosfere africane, a Quartu dagli ombrosi patios. Ma alle «pianure melanconiche su cui pare gravi un sogno di desolazione» preferisce nettamente la città piena di teatri e cafè chantant. Gli itinerari suggeriti dal manua-le aiutano anche gli autoctoni a capire meglio le stratificazioni storiche di luoghi familiari. Corredati da schede conducono il lettore sino all'ultimo capitolo, intitolato “Il velo azzurro”. Pagine autobiografiche, in cui si racconta che con i primi guadagni Graziedda comprò una bibbia e una sciarpa di seta. Che la accompagnò per anni, ormai scolorito, sino a quando, sul piroscafo che la portava all'agognata Roma, il vento lo strappò e lo porto lontano. Un auspicio favorevole per una carriera costruita con talento e tenacia. E insieme, la sensazione di uno strappo.
TOUR Sabato 11 marzo, si possono fare quattro passi ideali con Grazia Deledda . Appuntamento alle 16, 30, in piazza Matteotti e tour guidato fino alla Libreria MieleAmaro in via Manno.
Alessandra Menesini