Corsa alla segreteria, per il Pd l’enigma della sostituzione di Marcialis
Dopo la rinuncia alla corsa alla segreteria del Pd da parte dell’assessore del Turismo del Comune di Cagliari Yuri Marcialis, che oggi farà la sua prima uscita pubblica con gli scissionisti Dem, si apre il dibattito sull’opportunità o meno di ripartire da zero per le candidature. È slittato al 3 aprile, causa congresso nazionale, anche il termine per la presentazione delle liste collegate ai due candidati rimasti: Francesco Sanna per i soriani e Giuseppe Luigi Cucca, espressione dell’ex minoranza congressuale. L’ipotesi, lanciata oggi dal coordinamento nazionale ReteDem – mozione Orlando, è quella di consentire la sostituzione di Marcialis, una proposta che sembra difficile da attuare perchè aprirebbe la strada a una lunga scia di ricorsi.
Per dirimere la questione, la Commissione regionale per il congresso si riunisce alle 17 a Cagliari. Il portavoce Gianluigi Piras premette: “Le regole, i regolamenti, sono scritti e condivisi per essere rispettati. È quindi legittimo appellarsi al rispetto delle regole anche per il congresso regionale del Pd. Ci troviamo però davanti ad un caso straordinario: il Pd ha subito una frattura interna e una parte ha deciso di costituire un nuovo movimento con la conseguenza che uno dei candidati alla segreteria sarda ritirasse la propria candidatura”. Secondo Piras, “non è necessario azzerare le candidature, ritirarle o annullare le regole condivise fino a questo momento. Molto banalmente sarebbe sufficiente consentire ai coordinatori dell’ex mozione Marcialis – la Traversata, sinistra Dem – pur confermando le linee programmatiche, di poter sostituire il nome del candidato segretario”.
Giacomo Spissu, portavoce dei popolari riformisti dell’area Fadda-Cabras, fa intravedere uno spiraglio: “Si possono riaprire i termini delle candidature per consentire la sostituzione di Marcialis, essendo stato un fatto non prevedibile e non previsto. Non è invece nella disponibilità della Commissione del congresso la decisione di azzerare le candidature che sono state sostenute dalle firme”.
A questo punto, resta solo la strada del ‘passo indietro’ dei candidati rimasti, già prospettata da uno dei due sfidanti, Francesco Sanna, che si è reso “da subito disponibile a ritirare la candidatura, se anche Giuseppe Luigi Cucca fosse della stessa idea”, tentando per l’ultima volta “una definizione unitaria”. Ma Cucca ribadisce: “Non rientra nelle mie disponibilità l’azzeramento delle candidature: la commissione deve dire se questo è fattibile, perché si tratta di un cambio delle regole in corso”. (Ansa)