Rassegna Stampa

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L’8 marzo e l’idea del futuro a Monastir (e non solo)

Fonte: web sardiniapost.it
8 marzo 2017

L’8 marzo e l’idea del futuro a Monastir (e non solo)

C’è anche Monastir, il Comune che si è opposto all’arrivo dei migranti, tra le amministrazioni italiane che oggi si celebrano l’8 marzo, la Giornata internazionale della donna. Tra gli appuntamenti in programma, secondo un calendario voluto dalla sindaca Luisa Murru, una  tavola rotonda sul tema “Essere donna: passato, presente e futuro”.

Tema non originalissimo, ma di indubbio interesse. Specie alla luce dei dati statistici che restituiscono la demografia del nostro Paese: le donne italiane fanno sempre meno figli. Nella fascia tra i 40 e i 44 anni, una su cinque non è madre (report 2015 del Working paper series families and societies). A compensare la denatalità, ci pensano le donne straniere, soprattutto le “extracomunitarie”, cioè quelle provenienti dai Paesi fuori dall’Ue (sette su dieci) e che sommano il 20 per cento dei parti nazionali. Fino a portare il tasso di fecondità dall’1,29 all’1,37 per cento. Ma la Sardegna resta sotto la media, all’1,07.

Insomma, c’è un legame stretto tra l’essere donna e l’immigrazione.  Si tratta, forse, di chiarire – da parte della sindaca Murru, ma non solo –  cosa si intende quando si parla di futuro.

A Monastir, comunque, per volere della prefetta di Cagliari, Giuliana Perrotta, e del questore, Danilo Gagliardi, il centro di accoglienza verrà aperto lo stesso: questa primavera, nell’ex scuola di polizia.

Alessandra Carta

[Foto da L’alfabeto delle donne]