Dopo la morte del titolare molti parenti non restituiscono il cartellino per la sosta
Segnalati molti abusi, interrogazione al Consiglio comunale
Nella giungla della strada non è l'handicap il loro problema. E non lo sarebbe neppure il numero di stalli riservati che potrebbe apparire congruo con 2.500 parcheggi per 3.230 pass attivi nel territorio comunale. Il punto è che i posteggi per disabili vengono utilizzati, oltre che dai legittimi titolari di autorizzazione rilasciata dall'ufficio viabilità, da numerose categorie di automobilisti che non ne avrebbero alcun diritto.
FURBETTI DELLE STRISCE Nell'ordine: figli, coniugi, parenti e sodali degli stessi invalidi che, sfruttando il pass in maniera del tutto impropria, lo esibiscono per una sosta d'emergenza anche se la persona per la quale il certificato è stato rilasciato è da tutt'altra parte, magari a casa. Si tratta in questo caso di un uso illegittimo e temporaneo, che per qualcuno è diventato la normalità. Alla morte del titolare della concessione, il pass deve essere restituito all'ufficio che lo ha emesso, ma questo spesso non avviene. E così, in molti usano tagliandi postumi o mantengono il diritto al parcheggio sotto casa pur non avendone alcun bisogno. Ultimi, ma non meno importanti, coloro che senza alcun tipo di concessione parcheggiano negli stalli riservati ai disabili come in un qualunque divieto di sosta: vanno così serenamente incontro alla sanzione.
DENUNCE SOCIAL La questione negli ultimi tempi si è fatta più grave, tanto da spingere il consigliere comunale di minoranza Alessandro Sorgia a chiedere alla Giunta una sensibilità maggiore e agli agenti della polizia municipale un controllo più capillare.
La denuncia arriva dal documento che verrà discusso durante la seduta dell'Assemblea civica di questa sera e in cui si sottolinea come ci sia chi «possiede ancora contrassegni vecchi e non validi, alcuni dei quali continuano a esistere anche per molto tempo dopo il decesso della persona che ne aveva il diritto». Non solo, perché secondo Sorgia l'ultima giurisprudenza avrebbe reso più difficile controllare della situazione e scoprire eventuali furbetti delle strisce gialle. «Alcune sentenze non considerano solo il tragitto utile per lo spostamento del disabile (ovviamente presente sul veicolo) ma anche tutte le operazioni concernenti la sua assistenza (per esempio l'acquisto di medicinali), per cui “il più diffuso tipo di abuso è l'uso improprio dei tagliandi da parte di parenti e amici”». La richiesta al sindaco Massimo Zedda è dunque quella di «far effettuare controlli più serrati da parte degli uffici preposti e da parte degli addetti alla polizia municipale sulla banca dati costituita a suo tempo per l'identificazione dei titolari di pass, al fine di smascherare eventuali illeciti».
FONDO ANTI-BARRIERE La banca dati alla quale si fa riferimento nell'interrogazione è stata creata nel 1980: in 37 anni sono stati rilasciati 6.200 permessi nel territorio comunale. A far capire che la situazione si fa di giorno in giorno più complicata anche i numerosi messaggi pubblicati sui social in cui si racconta di posteggi occupati da chi non ne ha diritto e di vicini di casa ormai orfani che continuano a godere di un comodo posteggio appartenuto alla madre defunta. Un'eredità non consentita. «Se il Comune facesse più controlli e sanzionasse i trasgressori potrebbe anche incassare le multe e creare un fondo da destinare proprio all'abbattimento delle barriere architettoniche che purtroppo in città sono ancora molto numerose», conclude Sorgia.
Mariella Careddu