Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Dispersione scolastica, all'Isola serve una legge»

Fonte: L'Unione Sarda
7 marzo 2017

LA MINISTRA IN SARDEGNA. Tour di Valeria Fedeli. I sindacati: «Noi ignorati»

 

 

La lotta alla dispersione scolastica, la necessità di migliorare l'accesso al diritto allo studio e l'impegno ad avviare un ragionamento sui parametri che svantaggiano gli atenei sardi nella distribuzione dei fondi per le università. Sono i temi affrontati ieri mattina a Cagliari nell'incontro tra la ministra dell'Istruzione Valeria Fedeli, il sindaco Massimo Zedda, la rettrice Maria del Zompo. Era la prima tappa di un viaggio istituzionale che ne prevedeva altre due: una a Ghilarza e una ad Alghero. Nessun incontro, invece, con l'amministrazione regionale (e sì che Francesco Pigliaru aveva accolto l'invito di Silvio Lai a rinviare la scadenza dell'incarico a Claudia Firino proprio per evitare, in occasione della visita ministeriale, «uno sgarbo» all'assessora che invece si è poi dimessa) né coi sindacati, che se ne sono lamentati.
LE DICHIARAZIONI Breve doveva essere, la riunione a Palazzo Bacaredda, e breve è stata. Arrivata alle 10, la ministra ne è uscita alle 10,30. In Municipio, a salutarla con familiarità, anche il senatore Luciano Uras. «È stato importante partire da Cagliari», ha dichiarato Fedeli al termine dell'incontro: «Il sindaco Zedda mi ha fatto riflettere sulla necessità assoluta di potenziare l'istruzione a livello regionale e cittadino. Importante anche incontrare la rettrice (scusate: non riesco a dire “rettore” anche se so che lei si vuol far chiamare rettore) perché quella di Cagliari è un'università di pregio e sta investendo in modo positivo. Credo sia importante - ha aggiunto la responsabile dell'Istruzione - che la Regione Sardegna scelga di avere una legge dedicata e di puntare moltissimo sull'insieme dell'istruzione e della formazione: è una questione decisiva per il futuro dell'Isola. Con dati tanto allarmanti sulla dispersione scolastica (il 25 per cento, mi dicono) non è possibile non avere politiche dedicate. Noi, come Ministero, abbiamo una politica nazionale che sostiene gli interventi per superare la dispersione scolastica e credo che, in relazione con le scelte che dovranno essere fatte dalla Regione, qui in Sardegna opereremo nel migliore dei modi possibili».
UNIVERSITÀ Fedeli ha aperto a «un ragionamento» sui parametri per la distribuzione dei fondi statali per l'università. Del Zompo ha puntato il dito soprattutto contro quello che premia gli atenei capaci di attrarre iscritti provenienti dalle regioni confinanti, che nel caso della Sardegna, però, sono oltre il mare. «L'insularità - ha detto la ministra - non è un ostacolo, non lo dev'essere. L'obiettivo è di rendere accessibile a tutte le ragazze e tutti i ragazzi il percorso di formazione più lungo, quindi fino all'università. Affronteremo in sede ministeriale anche questo tema, per rimuovere le difficoltà che fino a oggi avete incontrato».
DIRITTO ALLO STUDIO Si è parlato anche di accesso al diritto allo studio: «L'Italia, negli ultimi due anni, ha cominciato a spendere molto sull'istruzione e il diritto allo studio, però non c'è dubbio: il differenziale con altri Paesi, in questo campo, è molto forte. Investendo sulle borse di studio, dobbiamo consentire a chi non può, ai meritevoli e capaci, di proseguire gli studi. Col sindaco di Cagliari, su questo, ci sono dei progetti seri». Quali? Uno lo rivela Zedda: «Abbiamo chiesto di poter disporre di quote di spesa per finanziare attività serali (dallo sport alla musica) nelle scuole e renderle più attrattive per gli studenti».
I SINDACATI Rammarico per il mancato incontro con la ministra da parte di Cgil, Cisl e Uil: era stato il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, lo scorso 18 febbraio, ad annunciare «l'imminente visita del ministro come occasione per affrontare le questioni cruciali del diritto allo studio», rimarcano i segretari generali Michele Carrus, Ignazio Ganga e Francesca Ticca. «Non vorremmo che l'atteggiamento del ministro fosse legato a una logica conflittuale che pensavamo superata», incalzano, ricordando anche la «lunghissima militanza sindacale» di Valeria Fedeli che, concludono, «oggi sembra quasi dimenticare l'importanza dei rapporti con le parti sociali».
Marco Noce