Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Via Gallinara, sigilli al cantiere delle polemiche

Fonte: L'Unione Sarda
19 maggio 2009

Dopo una sentenza favorevole del Tar la Procura blocca la costruzione della palazzina tra le ville

Il costruttore e un geometra sono indagati per abuso edilizio e falso

Poco più di un anno fa il Tar aveva rigettato la richiesta di annullamento della concessione edilizia per la costruzione di una palazzina di quattro piani in via Gallinara con vista sul Molentargius. Venerdì il Gip Luisanna Melis, accogliendo la richiesta del sostituto procuratore Daniele Caria, ha disposto il sequestro cautelativo del cantiere nell'ambito di un'inchiesta penale che vede indagati per abuso edilizio e falso il costruttore, Franco Cardia, e Alex Fois, il geometra che ha redatto una perizia di conformità al Piano urbanistico comunale. Venerdì gli agenti del Corpo forestale e di vigilanza ambientale hanno affisso i sigilli al cancello, precedendo di tre giorni le betoniere che ieri mattina avrebbero dovuto gettare il cemento per la costruzione del solaio del primo dei quattro piani dell'edificio.
Il sequestro è stato disposto sulla base dell'articolo 321 del codice penale che legittima il sequestro preventivo di un bene «quando vi è pericolo che la libera disponibilità di una cosa pertinente al reato possa aggravare o protrarre le conseguenze di esso ovvero agevolare la commissione di altri reati».
Secondo il sostituto procuratore Daniele Caria prima di rilasciare la concessione edilizia sarebbe stato necessario ottenere il nulla osta paesaggistico. Inoltre, in quella zona non si potrebbe costruire altro che residenze con un piano fuori terra e uno rialzato. Da qui la richiesta dell'atto cautelare, contestato dai legali di Cardia, che hanno presentato un'immediata richiesta di dissequestro.
L'inchiesta della Procura della Repubblica riprende in larga parte gli elementi oggetto del processo amministrativo, promosso da alcuni residenti della zona che contestavano sia il fatto che il palazzo distasse meno di cento metri dal Parco di Molentargius, considerato bene identitario, sia il fatto che in una zona di ville non potesse essere costruito un palazzo.
I giudici del Tar, dando ragione a Cardia, amministratore della Progetto casa costruzioni, avevano ritenuto che il palazzo rispettasse quella distanza.
Quanto all'altezza del palazzo, la Procura sembrerebbe accreditare l'interpretazione secondo cui nella zona vige un piano di lottizzazione che prevede la realizzazione di residenze unifamiliari con un piano fuori terra e uno rialzato. Dunque, in virtù di questo, la concessione edilizia - firmata il 4 luglio del 2007 - non sarebbe potuta essere rilasciata. Secondo la difesa di Cardia, quel piano di lottizzazione è stato abolito da una variante nell'83 (che inseriva il terreno in zona B 5, dove cioè si possono costruire 5 metri cubi per metro quadro) confermata nel '96 e successivamente inserita nel Piano urbanistico comunale adottato nel 2003. Un indice di edificabilità che sarebbe stato confermato dal tribunale di Sassari che ha curato la vendita fallimentare della villa che Cardia ha acquistato e demolito per costruire il palazzo in questione. (f. ma.)

19/05/2009