STAMPACE. Lunedì 13 marzo al via i lavori per i sottoservizi tra le vie Sassari e Caprera Corso, inizia la rivoluzione I negozianti e i residenti sono divisi sulla pedonalizzazione
Meno dieci, il conto alla rovescia è partito. Dal 13 marzo nel corso Vittorio Emanuele scatterà la rivoluzione. Ai lavori per la posa in opera dei sottoservizi seguirà la pedonalizzazione decisa dalla Giunta comunale. Tradotto, via le auto da quella che un tempo era una delle arterie più importanti della città, tanto che proprio dal Corso iniziava la statale 131 che collega il capoluogo con Sassari. Ieri, con il divieto di sosta e di transito (e relativi vigili urbani e carrogrù scatenati), abitanti e commercianti hanno vissuto in anteprima l'effetto dei prossimi cambiamenti.
CORSO CHIUSO Dalle 8 le transenne con lo stemma del Municipio hanno sbarrato via Sassari. I tecnici comunali hanno effettuato i rilevamenti con il laser scanner delle facciate delle palazzine del Corso. «Una precauzione per fotografare lo stato delle cose e per evitare futuri contenziosi con i proprietari delle abitazioni», precisa l'assessora alla Mobilità (e vice sindaca) Luisa Anna Marras. I lavori per la posa in opera di tubazioni e predisposizioni per fibra ottica e cavi elettrici dall'incrocio con via Sassari a via Caprera, sono stati aggiudicati per circa 800 mila euro all'impresa Giuseppe Angius di Porto Torres che dovrà concluderli, salvo imprevisti (reperti archeologici, stop durante il periodo natalizio per non danneggiare i commercianti, per eventi meteo) entro 300 giorni di calendario. Il progetto (così come via Manno e via Garibaldi) prevede - per limitare i disagi - avanzamenti a tranche di 30 metri. Al terzo piano del palazzo comunale di via Sonnino giurano che non ci saranno prigionieri. Abitanti e commercianti avranno libertà di accesso alle loro proprietà attraverso camminamenti laterali (in pratica, visto che lo scavo sarà centrale, i pedoni utilizzeranno l'asfalto laterale non danneggiato).
IL CONFRONTO Mercoledì sindaco, vice e assessore alle Attività produttive hanno avuto un incontro con i residenti e i commercianti del Corso. I timori e le preoccupazioni sono sempre gli stessi e riguardano la pedonalizzazione. Senza auto una zona della città già in sofferenza precipiterà ancor di più nel baratro? «Chiediamo di avere pazienza», afferma l'assessora Marras. «Il nostro metodo di lavoro è chiaro, così come è chiaro quale sarà il futuro». Rimane l'incognita dei ritrovamenti archeologici. «Siamo in stretto contatto con la Sovrintendenza». Però la Domus romana di fronte all'Ersu è un pugno in un occhio. «Il sindaco - precisa Luisa Anna Marras - ha avuto un incontro con il sovrintendente che ha annunciato l'inizio dei lavori per il consolidamento delle pareti». Quando verrà risolto il problema? «Una volta concluso il restauro provvederemo alla chiusura temporanea».
FAVOREVOLI E CONTRARI Nessun dubbio sui lavori «che vanno fatti a tutti i costi, perché la strada è diventata pericolosa e va chiusa», ma tante perplessità sulla pedonalizzazione. C'è chi è convinto che senza auto il Corso è destinato a morte certa, altri, invece, sostengono che la chiusura corrisponda con la rinascita delle attività commerciali. «Questo quartiere è in agonia, lavorano esclusivamente i locali notturni e solo nel fine settimana», afferma Emilio Tolu, titolare di una macelleria. Di parere opposto Caterina Kruz, di veronica lingerie. «Ben vengano i lavori e la pedonalizzazione».
Andrea Artizzu
I lavori
miglioreranno
la zona e i clienti
saranno più felici
di visitare
i nostri negozi
Chiudere
il Corso equivale
a decretare
la morte
delle attività