Il progetto. Anche due nuovi palazzi in via Manno: ecco il piano particolareggiato del Comune per il centro
Nuove piazze e verde ma molto cemento, il futuro di Villanova, Castelloe della Marina
Ennio Neri cagliari@ilsardegnablu.it ¦
Anche due nuovi palazzi nuovi in via Manno. Servizi e verde, ma anche mattoni e cemento negli antichi rioni cittadini. Tutto nel piano particolareggiato del centro storico, il piano dello sviluppo futuro, in attesa dell’ok del consiglio comunale. Col dilemma dei vuoti urbani: ricostruzione del vecchio tessuto urbanistico o ghiotta occasione di fare business col mattone in centro?
MARINA. Sì al piano di recupero per un edificio nuovi di zecca all’angolo tra via Mercato Vecchio e via Baylle, dove l’attuale immobile pericolante sarà demolito per far posto un palazzo nuovo che ingloberà l’attuale spiazzo. Possibilità di costruire anche in via del Collegio, in via Arquer e nell’attuale parcheggio tra via Barcellona, via Sicilia e via Sant’Eulalia: qui nascerà un edificio a 2/3 livelli con spazio aperto messo in relazione con la chiesa di Sant’Eulalia. Già approvati i piani di recupero per due nuovi palazzi in via Manno, mentre Marina avrà due piazze. Una all’angolo tra via Concezione e via dei Pisani e un’altra all’angolo tra via Sardegna e via Barcellona. Quest’ultima sorgerà (iniziativa della parrocchia di Sant’Eulalia) sui resti, che saranno recuperati, della chiesa di Santa Lucia demolita nel 1947.
CASTELLO. Il nodo è palazzo Aymerich. Il Comune insiste sul progetto della Saicogen: demolizione di portico Laconi e del primo piano esistente per costruire un edificio nuovo, con parcheggi e uffici comunali: ma incombe il vincolo del ministero. Il piano prevede la possibilità di ricostruire il portico Vivaldi Pasqua, (assieme al palazzo tra via Lamarmora e via dei Genovesi), di edificare sullo sterrato di via Lamarmora e di “rifunzionalizzare”, (con piazze o servizi) lo sterrato di via Canelles, il vuoto in via Stretta. Possibile qualche intervento al Ghetto in via Santa Croce.
VILLANOVA. Approvato il piano di recupero per un palazzo all’angolo tra via San Giacomo e vico V San Giovanni, attende la concessione edilizia un fabbricato in via Piccioni e si potrà costruire nei vuoti all’angolo tra via Piccioni e vico VI San Giovanni e in via Ozieri. Ma il rione de “is ortus” include 4 vuoti strategici: sono 1100 metri quadrati tra via Giardini, vico XIII San Giovanni e via San Giovanni (collegamento pedonale- intermodale per l’asse San Benedetto-Villanova-Castello), l’area tra via Tempio e piazza san Domenico (piazza con parziale ricostruzione), quella tra via san Giacomo e piazza San Domenico (piazza attrezzata) e quella tra via Tristani e via San Saturnino. Qui l’intervento della Ormus (12 mila metri cubi verso via Tristani) è sospeso, come il piano di sistemazione dell’area di 600 metri quadri in via San Lucifero. In viale San Vincenzo previsto il collegamento meccanizzato con viale Buoncammino, mentre un vuoto di via Ozieri sarà un parcheggio. Nella zona di viale Merello è strategica l’area vastissima (quasi 50 mila metri quadri) tra via monsignor Giussani, via Nicolodi, viale Sant’Ignazio, via San Giovanni Bosco e viale Merello: è previsto il parco tra orto dei cappuccini, anfiteatro romano e orto botanico. Mentre si sta costruendo nel vuoto tra via monsignor Giussani e viale Merello. Troppo tardi.