SABATO, 16 MAGGIO 2009
Pagina 1 - Cagliari
DEBITI DI BILANCIO
Altra causa persa: il Municipio pagherà un milione e 600mila euro
L’amministrazione rischia di versare oltre sedici milioni per i contenziosi
CAGLIARI. L’amministrazione ha il vizio delle espropriazioni: atti a volte indispensabili per la realizzazione delle opere pubbliche. Solo che quando questi vengono fatti in modo irregolare o si sbaglia qualcosa, oppore dopo l’errore ci si intestardisce nel voler continuare la vertenza, il conto finale può essere molto salato. E così è capitato per un immobile espropriato per la realizzazione della tangenziale. Alla fine il conto, stabilito dal giudice, è stato di circa un milione e seicentomila euro. «Il problema - sottolinea Ninni Depau, capo gruppo del Pd in consiglio comunale - è che l’altra settimana abbiamo varato un altro debito fuori bilancio di 312mila euro e che altri ne pagheremo. Voglio dire che non c’è un monitoaggio serio di questi contenziosi. Il tutto è significativa del modo con cui opera il Comune visto che il peso delle vertenze aperte è molto alto». La somma che il Municipio rischia di pagare è di oltre sedici milioni per le varie vertenze tuttora aperte. Questa la cifra riferita dagli uffici durante una riunione della commissione consiliare alle Finanze. A questa situazione va poi aggiunto il contenzioso con l’IsGas, di trentasette milioni (firmati dal Comune a seguito di una transazione), anche se il Municipio ha poi fatto un contro ricorso. Per pagare il milione e 600mila euro accennati, il Consiglio dovrà approvare un debito fuori bilancio equivalente alla cifra dovuta. Inizialmente la somma era di 943mila euro, a cui si sono aggiunti gli interessi e le spese.
Più volte La Nuova si è interessata di questi conenziosi. Nel 2006, ad esempio, i debiti fuori bilancio sono stati di due milioni e seicentomila (come sottolineato negativamente dalla Corte dei Conti), e di questi due milioni e 169mila sono state cause perse. Nel 2007 l’esborso comunale è stato di oltre due milioni. Ma il quadro diventa ancora più critico se si esamina il lungo periodo: sino ai primi del 2007, in cinque anni, l’amministrazione ha pagato diciassette milioni di euro per cause perse, quasi tre milioni all’anno. Ora potrebbe pagarne altri sedici e mezzo dato che le dispute ancora aperte sono centinaia. Più quelle che si aggiungono ogni mese. A volte si tratta di vertenze per strade sconnesse che hanno causato incidenti, più spesso di cause per espropri irregolari.
L’odissea dei contenziosi è molto lunga. Ventuno anni fa, ad esempio, l’allora amministrazione municipale aveva occupato un terreno senza precisare che lo faceva per «pubblica utilità». I proprietari fecero causa. E così il Comune pagherà 260mila euro di danni. Si trattava di un’area di 580 metri quadri che l’amministrazione aveva requisito per un utilizzo collettivo. Ma quel «per pubblica utilità» rimasto nella penna costerà circa mezzo miliardo di vecchie lire. E ancora: un terreno a suo tempo espropriato dall’amministrazione, ma in modo irregolare, peserà nelle casse municipali per oltre novecentomila euro, ecc.
Indubbiamente, in queste storie, si è trattato di errori, ma se era chiaro che il Comune avrebbe avuto la peggio, perchè non cercare un accordo e trascinare il tutto col continuo aumento delle spese? (r.p.)