Rassegna Stampa

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Ex servitù militari e spazi inutilizzati, a Cagliari nasce l'osservatorio sui beni comuni

Fonte: web SardegnaOggi.it
24 febbraio 2017

Ex servitù militari e spazi inutilizzati, a Cagliari nasce l'osservatorio sui beni comuni

Ex servitù militari e spazi inutilizzati, a Cagliari nasce l'osservatorio sui beni comuni
Riutilizzare immobili pubblici dismessi, ex servitù militari e individuare i beni comuni. Nasce a Cagliari, con l'obiettivo di allargarsi all'intera Sardegna, l'Osservatorio sui Beni Comuni. Tra le proposte trovare una 'casa' alle tante associazioni culturali cittadine.



CAGLIARI - Un osservatorio per mettere a confronto amministrazioni pubbliche e cittadine in modo da scegliere il migliore utilizzo di beni pubblici inutilizzati. E' uno degli obiettivi del neonato Osservatorio sui Beni Comuni della Sardegna. Ne fanno parte varie associazioni: Confederazione  Sindacale Sarda, Fondazione Terra di Sardegna onlus, Tdm 2000, Studenti per la città, Ufficio Studi G. M. Angioy, Sarditinera onlus, e ancora le associazioni culturali Anan,L'Eccezione, S'Arrocca, Moda Solidale onlus, Un giorno in più, Aladin.

L'osservatorio si propone di approfondire il concetto di "beni comuni", da individuare concretamente nelle "cose che esprimono utilità funzionali all'esercizio dei diritti fondamentali nonché al libero sviluppo della persona che devono essere tutelati e salvaguardati dall'ordinamento giuridico, anche a beneficio delle generazioni future" in modo da favorire la fruibilità e la gestione da parte dei cittadini attivi e organizzati in accordo con le Pubbliche amministrazioni.

Lavoreremo, fanno sapere, su due diversi ambiti: "Quello di carattere generale, per definire concettualmente i beni comuni, partendo dallo stato dell'arte nei diversi ambiti disciplinari; quello specifico, di concreto intervento sul territorio, con particolare attenzione al riuso sociale delle ex servitù militari e delle altre strutture pubbliche dismesse o in dismissione o già nella piena disponibilità delle amministrazioni pubbliche".

"Puntiamo - proseguono - a individuare gli strumenti per praticare con tutta la possibile urgenza tali obbiettivi. Per esempio aiutando il Comune di Cagliari a dotarsi di un buon Regolamento per l'amministrazione condivisa dei beni comuni. Non lo nascondiamo: contiamo nell'immediato di aiutare le entità dell'associazionismo socio-culturale della città (e non solo) a reperire spazi adeguati per le loro benemerite attività".