Dato positivo nella ristorazione: una crescita decisa in entrambe le città sarde
La Confcommercio: dal 2008 è crollo a Cagliari e Sassari Spariscono i commercianti, si moltiplicano invece albergatori e ristoratori. Almeno quelli di Cagliari e Sassari, i centri della Sardegna inseriti nel report 2008/16 di Confcommercio che ha preso in esame il trend delle aperture di nuove attività in 40 città italiane. I due capoluoghi isolani, piazzati rispettivamente al nono e ottavo posto nella classifica nazionale dei centri più colpiti dalla crisi, negli ultimi otto anni hanno fatto segnare un crollo dei punti vendita fissi e ambulanti, ma hanno visto salire il numero di alberghi, bar e ristoranti.
LA CRISI Non sorprende la moria di negozi nei centri storici registrata dal 2008. Le zone potenzialmente più appetibili hanno subito un progressivo spopolamento di punti vendita, calati a Cagliari del 22,4% e a Sassari del 22,3%. Gli esercenti attivi in altri quartieri non possono però essere più soddisfatti: le saracinesche aperte sono diminuite del 8,7% a Cagliari e del 15,8% a Sassari. Sotto tono anche il commercio ambulante, ma solo nel capoluogo regionale (flessione dell'8,8% nei centri storici e del 25,2% nei rioni periferici). Nel comune turritano invece gli esercizi itineranti nelle vie più centrali hanno registrato un boom del 72%, mentre sono rimaste sostanzialmente stabili (-0,4%) nei quartieri limitrofi.
GLI INTERVENTI «Chiediamo al Governo misure di agevolazione fiscale per favorire l'apertura e la sopravvivenza delle attività commerciali nei centri storici - dice il presidente di Confcommercio Sardegna Alberto Bertolotti - e alle associazioni dei proprietari immobiliari di avviare un percorso comune per la revisione delle formule contrattuali e la riduzione dei canoni di locazione commerciale».
LA RISTORAZIONE L'altra faccia della medaglia l'ha offerta fortunatamente il turismo. È aumentato infatti il numero di alberghi, bar e ristoranti: a Sassari, dal 2008 al 2016, è passato da 180 a 209 nel centro storico e da 404 a 472 nel resto dei quartieri; a Cagliari invece da 377 a 427 e da 597 a 694. Il bilancio complessivo dato da commercio al dettaglio, alberghi, bar e ristoranti a Cagliari chiude comunque con -9,8% del centro storico e -3,6% nelle altre zone; a Sassari con il -7,4% delle aree centrali e il -4,4% del resto della città. «La Regione deve avviare una revisione dei parametri relativi ai parcheggi delle medie strutture di vendita - conclude Bertolotti - quelle cioè capaci di attrarre clientela nei centri urbani. Quelli attuali, troppo elevati, bloccano l'insediamento di queste tipologie di negozi, mentre di contro si insediano al di fuori dei centri urbani favorendo lo spopolamento delle zone commerciali».
Luca Mascia