Siglata l'intesa tra Prefettura di Cagliari, Regione e Anci
Cresce nell'Isola la rete di videosorveglianza per garantire la sicurezza e contrastare gli attentati agli amministratori locali. La prefetta di Cagliari Giuliana Perrotta ha siglato ieri un'intesa con la Regione e l'Anci che permetterà di passare dal 31 al 48 per cento di Comuni coperti da sistemi di telecontrollo.
«Siamo in piena sintonia con la sicurezza integrata prevista dall'ultimo decreto del Governo che punta sul coinvolgimento degli enti locali - spiega la prefetta - l'implementazione dei sistemi di videosorveglianza era un obiettivo dell'Osservatorio istituito in Prefettura per contrastare gli atti intimidatori nei confronti degli amministratori locali».
Il progetto prende corpo grazie a un finanziamento regionale di circa 7 milioni. «Abbiamo già assegnato 36 progetti ad altrettanti Comuni, con l'obiettivo di arrivare entro la metà del 2018 al risultato finale di 80 Comuni e 6 unioni di Comuni per un totale di un centinaio di centri coperti dal servizio», spiega l'assessore regionale agli Enti locali Cristiano Erriu, «ora c'è un raccordo più forte tra forze dell'ordine e polizia locale, un unico sistema avanzato che consente di gestire la rete».
Sulla rete di videosorveglianza è intervenuto anche il presidente della Regione: «È uno strumento di controllo e dissuasione di grande rilievo - ha commentato Francesco Pigliaru - abbiamo investito su questa sofisticata tecnologia ingenti risorse che intendiamo incrementare in modo significativo con la volontà di creare un sistema moderno ed efficiente».
L'intesa tra Prefettura, Regione e Anci è stata siglata durante la Conferenza regionale delle autorità di pubblica sicurezza cui hanno partecipato i prefetti, i questori, i vertici regionali e provinciali delle forze dell'ordine e quelli delle Procure. Il presidente dell'associazione nazionale dei comuni apprezza gli sforzi fatti per la rete unica di videosorveglianza e il coinvolgimento dei sindaci nell'operazione ma chiede uno sforzo in più: «La prevenzione è fondamentale ma non è sufficiente - commenta Emiliano Deiana - vanno fatte altre iniziative con la presenza e il ritorno dello Stato nei luoghi, in particolare in ambito rurale: quando parlo di Stato parlo sia di forze di polizia che di forme di socialità e di educazione». (m. z.)