Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

E ora i silos saranno demoliti

Fonte: L'Unione Sarda
20 febbraio 2017

MOLO RINASCITA. I lavori per buttar giù il grande edificio costeranno un milione di euro

 

Risolto il contenzioso tra l'Authority e il Consorzio agrario 

 

Il simbolo andrà giù. I giganteschi silos per la raccolta e lo stoccaggio dei cereali del molo Rinascita, utilizzati in passato dal Consorzio agrario della Sardegna, saranno abbattuti. Proprio la controversia tra l'azienda e l'Autorità portuale, che durava ormai da anni e stava condizionando le decisioni sulla sorte del vecchio impianto, è definitivamente risolta. Il Consorzio, proprietario del mega impianto di stoccaggio del grano dal 1973 (anno di costruzione) al 31 dicembre del 2011, ha di fatto messo fine alla controversia spianando così la strada alla conclusione di questa intricata vicenda.
LE DECISIONI Per risolvere il contenzioso, che ha avuto anche la necessità di un intervento dell'avvocatura dello Stato, il Consorzio agrario ha dovuto versare circa 130 mila euro. La somma era dovuta visto che, nel contratto stipulato a suo tempo, l'azienda aveva sottoscritto l'obbligo di lasciare al Demanio dello Stato, una volta cessata l'attività, gli immobili efficienti.
LA CREPA Fatto è che nel dicembre del 2011 uno dei silos era esploso, si era aperta una falla da dove quintali d'orzo erano finiti sulla banchina e in mare. Il danno è ancora lì, a vista, a un'altezza di quindici metri dalla banchina del Rinascita. «Abbiamo raggiunto l'accordo con l'Autorità portuale», conferma il presidente del Consorzio agrario, Giancarlo Picciau, «proseguire nella controversia non serviva a nessuno».
IL FUTURO Chiusa una porta se ne apre un'altra, anche se restano gli ultimissimi ostacoli. In testa il parere della Soprintendenza che non dovrebbe, però, come sperano (e anzi ne sono convinti) all'Authority, imporre alcun vincolo per fermare la demolizione dei silos. Diventa così sempre più concreto e realizzabile il progetto già inserito nel Piano regolatore da 150 milioni di euro approvato anni fa dall'Autorità portuale che, prima l'ex presidente Pirgiorgio Massidda, poi l'ex commissario e comandante della Capitaneria Vincenzo Di Marco, avevano avviato. L'onore e gli onori della rivoluzione in banchina spetta all'attuale comandante della Capitaneria di Porto e commissario dell'Authority, Roberto Isidori.
IL PRESIDENTE «Il contenzioso è stato definito, il silo deve essere abbattuto, anche perché esistono seri problemi di staticità e dunque di sicurezza. La spesa per la demolizione si aggira sul milione di euro e questa cifra sarà lo spartiacque tra l'obbligo di indire una un appalto europeo o lavorare, se i costi dovessero mantenersi al di sotto, per una gara nazionale».
Con l'eliminazione dell'edificio, composto da sette immensi silos, si recupereranno preziose volumetrie. «Cubature che saranno spalmate nell'intera area portuale e saranno, come dire, al servizio della progettualità per il futuro porto di Cagliari», spiega Roberto Isidori. «Sullo spazio specifico lasciato libero all'edificio, almeno per ora, non ci sono programmi definiti».
L'ICONA L'edificio che fu del Consorzio agrario e che ha da sempre rappresentato una sorta di icona per la città vista dal mare, dovrà essere cancellato. Saranno probabilmente le microcariche piazzate da esperti artificieri a modificare per sempre la scenografia dello scalo cagliaritano e di questa parte di città affacciata sull'acqua dov'è in atto una vera e propria opera di riqualificazione. Proprio davanti ai silos, nell'area di Riva di Ponente e Sa Perdixedda, a due passi dal mercato ittico, l'Authority sta realizzando il nuovo porto-pescherecci che ad aprile ospiterà le prime delle tante imbarcazioni che oggi sono distribuite tra la banchina di via Roma, Su Siccu, Marina Piccola.
Andrea Piras