Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Quelle grandi manovre per un'insolita visita

Fonte: L'Unione Sarda
20 febbraio 2017

RETROSCENA. I successi di Zedda, il partito di Pisapia e i voti al Senato

 

Resta qualcosa di non detto, dopo la visita di Gentiloni a Cagliari, qualcosa che resta sotto traccia. Che cosa significa questo improvviso blitz di un premier per tagliare il nastro simbolico di un cantiere di quartiere, e per un investimento non di proporzioni inedite? Che cosa lo convince a organizzare sui due piedi un volo in Sardegna, mostrando - al di là del dovuto colloquio col presidente della Regione - di essere venuto soprattutto per il sindaco Massimo Zedda (vedere, per conferma, la stringatissima nota ufficiale apparsa ieri sul sito del governo)?
Non basta che Cagliari sia tra le città che hanno “vinto” il bando periferie. Sono 24 in tutta Italia, eppure il capoluogo regionale è il primo che vede la firma solenne col capo del governo. Difficile non credere che c'entri il ruolo speciale che si sta ritagliando il cosiddetto partito dei sindaci lanciato tempo fa da Giuliano Pisapia (ora allargato al “Campo progressista”), e al suo interno quel giovane sardo, apprezzato nel resto d'Italia, munito di un buon consenso.
I FATTI Sei mesi fa, del resto, quando Pisapia si mosse, Zedda fu il primo che contattò. E poi è successo dell'altro. Tra i 169 voti con cui Gentiloni ha ottenuto la fiducia al Senato ci sono anche quelli (non decisivi, ma importanti) di due senatori ex Sel: Dario Stefano e soprattutto Luciano Uras, padre dell'operazione che portò Zedda alla fascia tricolore e leader di quella parte dei vendoliani sardi che non ha rotto i ponti col Pd.
Certo, viene da chiedersi se la figura sempre più forte del sindaco possa creare un dualismo con Pigliaru. I rapporti personali tra i due restano buoni, e proprio Zedda - nel ricevere Gentiloni - ha fatto di tutto per evitare sgarbi istituzionali. Ma questo non gli ha impedito, negli ultimi mesi, di lanciare varie frecciate alla Giunta. Pubblicamente, come sugli allarmi per il maltempo. O in maniera riservata, come durante una recente riunione, in un hotel di Cagliari, con la maggioranza al Comune e i parlamentari del territorio.
Zedda ha più volte smentito di voler essere il successore di Pigliaru, e in effetti i contrasti con la Regione nascerebbero solo da divergenze su questioni amministrative relative alla città: dall'ex Marino alla metropolitana leggera. Sta di fatto che l'insolita visita di ieri farà discutere il centrosinistra.
POLEMICHE Intanto attira già le critiche del centrodestra: «Nessuna risposta per i sardi - attacca il coordinatore di Forza Italia Ugo Cappellacci - da un premier che viene per parlare di 17 milioni mentre ne porta via 700 all'Isola». L'eurodeputato azzurro Stefano Maullu attacca il governo perché «rifiuta di bloccare l'operazione cacio Romano», che danneggia il settore lattiero-caseario sardo.
E il deputato Mauro Pili (Unidos) denuncia il fatto che, nel bando periferie, Cagliari è inserita come città ma «esclusa come città metropolitana, alla quale vengono a mancare 40 milioni, destinati a 11 città metropolitane su 14». (g. m.)