Il concerto Sandro Giacobbe conquista l'Auditorium del Conservatorio di Cagliari
C anta, Sandro Giacobbe, l'amore per “Gli occhi verdi di tua madre”. Poi arde di desiderio per la dirimpettaia, cara “Signora mia”. Che però, racconta il cantante all'Auditorium del Conservatorio di Cagliari, «aveva un marito grande come un armadio che mi costrinse presto a cambiare casa».
Piccoli problemi di gioventù in quegli amorosi anni '70 rivissuti dal pubblico over ottanta che sabato ha trascorso due ore in compagnia del cantante ancora fascinoso ma, soprattutto, scatenato. «È bellissimo», dicono le eleganti signore che hanno lasciato i nipoti a casa e i mariti una fila più in là e che, sottovoce, con straordinario pudore, ti sussurrano che “Gli occhi verdi di tua madre” «è una canzone trasgressiva». Ci pensano gli uomini, allora, a spazzare via con un sorriso tutta la grazia delle loro donne dicendo che «sì, succede, succede, di innamorarsi anche degli occhi delle madri, quanto delle vicine di casa, delle amiche eccetera eccetera».
L'importante è che alla fine, al concerto di Giacobbe, si siano divertiti tutti, perché attraverso le sue canzoni questi ammiratori d'antan sono scappati via dal loro quotidiano. E dunque, come a San Siro per Vasco, braccia al cielo e sciami di stelle creati con gli schermi illuminati del cellulare di ultima generazione.
Sandro Giacobbe con i suoi 43 anni di vita artistica e 67 d'età, canta, suda, chiacchiera con la platea e presenta sul palco la sua compagna Marina Peroni, quasi a dichiarare dunque che la pace dei sensi raggiunta.
“Sarà la nostalgia” che ha portato tutti lì davanti a lui. A spiegarlo è Luciano di Bitti, un marinaio in pensione seduto in compagnia di altri quattro colleghi di mare. «Cantare l'amore alle nostre signore, che sono i veri porti della nostra vita». Gongolano quelle donne fortunate, in fondo l'amore vero è uno degli argomenti più sospirati all'auditorium. «Ancora non abbiamo compreso cosa sia», sospirano tre cinquantenni sole al centro della sala. «Ci siamo sposate, abbiamo divorziato in nome della libertà. Ma alla fine, forse, proprio questa libertà ci rende infelici».
Rewind, all'Audutorium. Il tempo si è fermato ancora grazie alla magia del maestro Lucio Tunis, organizzatore di questa serata che ha riempito con la musica cuori freddi e nostalgici. Memorabile prima dell'ospite d'onore l'esibizione di Toni Vadilonga, ottantenne, che si è esibito sul mambo di “Ciao Ciao bambina”.
«Sandro Giacobbe è il cantante preferito di una vita, conosco ogni sua canzone», dice Alessandra. A stringerla forte è sua figlia, studentessa di giurisprudenza, diciott'anni. «Sono qui per conoscere mia madre», sorride. «Pensate che potrei avere regalo più bello?».
Virginia Saba