Rassegna Stampa

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Stato Migrante: al Ghetto la fotografia di testimonianza di Roberto Pili

Fonte: web sardiniapost.it
14 febbraio 2017

Stato Migrante: al Ghetto la fotografia di testimonianza di Roberto Pili

Mi piace la fotografia che racconta i fatti mostrando sempre il suo punto di vista. Quella che fa una gran fatica a sopravvivere, soppiantata dall’informazione omologata che, sui giornali di tutto il mondo, pubblica la stessa notizia usando sempre le stesse due o tre immagini fornite dalle solite due o tre agenzie.

Mi piace la fotografia di reportage che profuma di Leica e di pellicola Kodak Tri-X 400. Quella che non cerca il capolavoro ad ogni scatto, che racconta storie vere e non storielle che puzzano di storytelling zeppe di scene finte, autocertificate dall’autore come ricostruzioni rispettose del vero.

Mi piace la fotografia testimone (felice definizione dell’amico Michele Smargiassi) che, pur filtrata dalla sensibilità del fotografo, non cerca effetti a buon mercato ma prova a spiegare il significato della parola “dovere di cronaca”.

Mi piace la fotografia che non ha il complesso d’inferiorità rispetto alla parola, che racconta da sé senza bisogno di tante spiegazioni, che rivendica orgogliosamente la sua autonomia di linguaggio.

Non mi piace la fotografia che parla di storie disperate senza rispetto per chi le vive, avendo in mente solo il “risultato finale”.

Non mi piace la fotografia di cronaca che giustifica ogni manipolazione col fatto che comunque la fotografia mente per natura e allora tanto vale….

Ho visto la mostra Stato Migrante che Roberto Pili, giovane fotografo e video maker cagliaritano, presenta al Centro d’Arte e Cultura Il Ghetto, curata da Giacomo Pisano e visitabile sino al 12 marzo insieme alla video mostra ‘Diversamente Migranti’, ideata da Giacomo Pisano in collaborazione con Chourmo e Marina Cafè Noir.