Il Comitato per la mobilità propone una modifica al nuovo progetto Viale Marconi senza bici:
protestano le associazioni
«Ora o mai più». Venticinque associazioni scendono in campo per chiedere l'immediata correzione («a costo zero») del progetto di riqualificazione di viale Maroni che non prevede la realizzazione delle piste ciclabili tra Cagliari e Quartu.
Mentre tra breve le ruspe accenderanno i motori del primo lotto per la sistemazione della trafficatissima arteria e l'istituzione del senso unico di marcia nel tratto compreso tra lo svincolo dell'Asse mediano e il punto in cui il Terramaini passa sotto il viale per raggiungere Monserrato, Cagliari città ciclabile, Ciclo Fucina, Sardinia Biking, Sardegna solidale, Amici della Bicicletta, Italia Nostra e Wwf, insieme a tante altre organizzazioni, denunciano la totale assenza, nel nuovo viale Marconi, delle piste ciclabili.
LA PROTESTA «Purtroppo, nonostante diversi incontri e solleciti con gli uffici regionali e comunali, ci spiace evidenziare che ancora una volta gli impegni politici assunti in tutti i documenti sono stati disattesi», racconta Virgilio Scano a nome del Comitato metropolitano per la mobilità ciclo-pedonale che raduna i venticinque sodalizi, associazioni ambientaliste, del mondo del volontariato e legate ai diritti dei portatori di handicap.
I RISCHI Strada più larga, marciapiedi e corsie preferenziali per i bus: di piste per le biciclette neppure l'ombra. Per muoversi tra Cagliari e Quartu sulle due ruote bisognerà arrangiarsi. «Cosa accadrà? Come sempre, come troppo spesso, ci si dovrà arrangiare, magari disattendendo le regole e utilizzando le corsie preferenziali»: così parla Scano, che chiede interventi certi per correggere il tiro prima che sia davvero tardi e i lavori da venticinque milioni (il costo complessivo dei tre diversi lotti) conlcusi.
I TEMPI «Questa è la fase più delicata. Ci hanno promesso: “le inseriremo”. Abbiano replicato: basta con i tratti discontinui e soluzioni tampone. Se vogliamo promuovere il percorso ciclabile dei paesi dell'hinterland e dell'Area metropolitana si proceda con rigore senza utilizzare studi di vent'anni fa quando la mobilità non era contemplata», sostengono al Comitato metropolitano. «Quest'opera rappresenta il futuro e resterà così per i prossimi trent'anni. Se non interveniamo ora, subito, ci dimenticheremo veramente della mobilità ciclistica», conclude il presidente di Cagliari Città ciclabile.
A. Pi.