Autore: Ennio Neri il 02/02/2017 18:17
La Commissione Innovazione tecnologica è senza presidente. Ufficialmente la mossa di Stara (Psd'Az )è dettata da generici motivi personali, ma secondo rumors di palazzo il conflitto nasce in seno alla spaccatura sardista in aula e suona come un campanello d'allarme per la maggioranza di centrosinistra
La notizia ha scosso palazzo Bacaredda. Franco Stara, Psd’Az, ha rassegnato le dimissioni dalla presidenza della commissione Innovazione tecnologica. Ufficialmente la mossa è dettata da generici “motivi personali”. IL protagonista, raggiunto telefonicamente, attribuisce le dimissioni a “impegni di lavoro” e nega ogni conflitto con la Giunta “almeno fino a questo momento”, ma circolano altre interpretazioni molto meno diplomatiche che parlano di una divisione nel gruppo dei Quattro mori in aula e di tensioni con l’esecutivo (parte del Psd’Az avrebbe lamentato un eccessivo impoverimento delle deleghe in capo alla commissione). Il tutto suonerebbe come un campanello d’allarme per maggioranza.
Il gruppo sardista al Comune (4 consiglieri) è diviso in due correnti: una fa capo all’assessore comunale ai Lavori pubblici Gianni Chessa e l’altra ha come punto di riferimento all’ex assessore regionale ai Trasporti Cristian Solinas. E con quest’ultimo c’è proprio Stara. E con lui c’è anche Monia Matta, capogruppo (anche lei prossima alle dimissioni dalla carica, secondo alcuni), che nei primissimi giorni della consiliatura ha rinunciato all’assessorato alle Politiche sociali, finito poi a Nando Secchi, anche lui sardista e uomo di mediazione tra le due correnti.
Insomma l’abbandono di Stara lascia di fatto la corrente Psd’Az che fa capo a Solinas senza un’adeguata rappresentanza. Un mal di pancia che turba la quiete di palazzo Bacaredda.
Anche perché la risposta dell’opposizione non si è fatta attendere. Proprio per lunedì, bruciando i tempi, la commissione Innovazione, pur orfana del presidente è stata convocata dal vicepresidente Piergiorgio Massidda, #Cagliari16, e all’ordine del giorno c’è ovviamente la presa d’atto delle dimissioni di Stara e l’elezione del nuovo presidente. Votazione che si annuncia tutt’altro che semplice perché centrodestra e grillini non hanno i numeri per eleggere il presidente (servono 6 voti e loro sono in 4) e perché il centrosinistra appare in imbarazzo. Tra i consiglieri di maggioranza Stara si è appena dimesso, altri (Alias, Cocco Ortu, Marcello e Petrucci) occupano già la presidenza di altre commissioni consiliari e l’unica libera sarebbe Giorgia Melis, Pd. Nome però che darebbe un premio in più alla corrente Pd che a livello regionale fa capo a Paolo Fadda e che in via Roma già conta sull’assessore al Personale Danilo Fadda e al presidente della commissione Patrimonio Fabrizio Marcello. La manovra, secondo alcuni, appare come un tentativo del centrodestra di portare all’opposizione la parte scontenta del Psd’Az in consiglio comunale.