Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Scantinati allagati: danni ingenti dopo la mareggiata

Fonte: L'Unione Sarda
25 gennaio 2017

POETTO. Il rione è un grande cantiere

 

Un tubo blu collegato a una pompa a motore butta fuori acqua da uno scantinato in via Ausonia, vicino alla chiesa del Poetto, ormai da ore. Gli operai di Enel e Telecom ripristinano i collegamenti elettrici e telefonici danneggiati dal mare, che aveva superato viale Poetto e si era riversato nelle strade in direzione del Molentargius. I chioschi-bar (a parte l'Emerson alla quarta fermata, che ha riportato danni decisamente più gravi) sono aperti per l'ostinazione dei concessionari, anche se in qualche caso una parte è inagibile o ha bisogno di qualche riparazione.
I LAVORI Pochi giorni dopo la mareggiata di sabato, che ha trasformato in un reticolo di canali le vie del Poetto, si lavora senza sosta: per svuotare dell'acqua case e scantinati, mettere in sicurezza gli alberi delle ville, riparare cancelli col motore elettrico bruciato dal cortocircuito, ripulire giardini: «Sappiamo che le nostre piante e il prato sono già condannati a morte», scuote la testa Andrea Cornaglia assieme alla moglie Adriana Onorato, «l'acqua salata non perdona: seccherà tutto, come aveva già fatto quindici anni fa. Ma stavolta è addirittura peggio». Almeno, sono riusciti a impedire al mare di entrare dentro casa, ma è stata una battaglia campale: «Abbiamo tamponato le fessure sotto le porte d'ingresso per ore, poi finalmente il mare ha iniziato a ritirarsi e abbiamo festeggiato: l'invasione è stata contenuta in giardino, anche se ci abbiamo rimesso il motore della Cinquecento».
I BARETTI Non a tutti è andata altrettanto “bene” (ma sarebbe più appropriato dire “non malissimo”): quando in casa entra l'acqua - ancor più se è quella salata - migliaia di euro si aggiungono alle altre con una velocità impressionante. Proprio «impressionante» è la parola che utilizza anche Donatella Marongiu, del Twist bar, lievemente danneggiato dalla mareggiata: «Vedere l'acqua superare il chiosco e la strada e poi invadere le case che danno sull'arenile metteva paura». Solo la pedana più esterna è inagibile: «Il mare l'ha sommersa e si è gonfiata, gli impianti elettrici sottostanti sono da rifare. Nel frattempo, non ci lasciamo fermare». Anche nei chioschi vicini, Lanterna rossa e Palm beach, i danni sono contenuti.
LA SPIAGGIA L'arenile del Poetto, particolarmente alla Prima e alla Quarta fermata, ha bisogno di pulizie straordinarie: le alghe si sono accatastate oltre la riva, le sabbia è cosparsa di pietre trasportate dalla corrente impetuosa generata dalla bufera di scirocco. Danni tutto sommato riparabili, tranne che per la perdita di diversi centimetri di arenile, che si è ulteriormente accorciato per effetto del ciclone. Alla Prima fermata, Sergio Angiuli ringrazia la sorte perché soltanto una pedana del chiosco-palafitta Le palmette (lo gestisce) è stata raggiunta dalla mareggiata: «Pochi danni», conferma, «siamo riusciti a sottrarre gli arredi alla furia dell'acqua e abbiamo presidiato il chiosco per tutta la durata della bufera». Che è solo un brutto ricordo, invece, per la parte pubblica del Poetto, cioè la nuova passeggiata: sommersa dall'acqua di mare sabato, è stata ripulita dai detriti e già ieri mattina ospitava ciclisti, podisti e amanti delle camminate che volevano tastare di persona il polso al Poetto, dopo il disastro. Batteva ancora, malgrado tutto.
Luigi Almiento