23 gennaio 2017 11:30 Federica Landis
Fra il 2010 e il 2011, una parte del quartiere, da piazza Marghinotti a via Bosa è stata pedonalizzata.
Gli abitanti hanno rincominciato a vivere il quartiere e sono nate in seguito delle iniziative per incentivare i rapporti di vicinato. Da qui le manifestazioni dei Balconi fioriti e di Natale, quelle di “Suono al civico”, contest fotografici, e le iniziative informali rimaste “a conduzione locale”, come quelle di Halloween e di Natale per i più piccoli e la cena etnica organizzata ogni anno.
Questa rivoluzione di quartiere, pur mantenendo una positività negli intenti, ha mostrato i suoi limiti.
<< A tutti ha fatto piacere la pedonalizzazione ma non basta ridurre il traffico delle auto per dire che si è restituito un quartiere ai suoi abitanti – afferma Serenella, residente a Villanova -. Il quartiere sta rinascendo, la gente qui è diventata più sensibile alla vita del quartiere e sta ritrovando la gioia di stare fuori con i propri bambini>>.
Nel 2010 un gruppo di residenti si è riunito nel comitato “ABtanti di Villanova” con lo scopo “di rappresentare le richieste e le esigenze degli abitanti, tutelarne gli interessi e i diritti al fine di consentire la restituzione di un quartiere bello e allo stesso tempo facilmente fruibile”.
Il comitato è nato per mettere in evidenza alcune esigenze. Fra queste, la “regolamentazione degli orari notturni dei locali pubblici e la presenza di tavoli all’aperto negli spazi comuni in modo da garantire la vivibilità del quartiere”. A Villanova sono rinate diverse attività commerciali che hanno attirato qui una parte dei frequentatori di altre zone, contribuendo ad animare il quartiere anche la notte. Ma a quella richiesta, viene data una risposta parziale con le ordinanze emanate dal sindaco in occasione della stagione estiva.
Esiste poi il problema parcheggi. Ad oggi, un residente di Villanova che volesse garantirsi un posto nel più vicino parcheggio a pagamento, che è quello APCOA di viale Regina Elena, deve sborsare una cifra che si aggira intorno ai 60 euro mensili, idem per chi dall’altra metà del quartiere volesse invece parcheggiare nel multipiano di via Sant’Alenixedda. Una situazione diversa vivono invece i residenti della zona non pedonale. Qui, dove i parcheggi ancora ci sono, pur con la ZTL e con i parcheggi residenti tracciati, trovare parcheggio nei dintorni, dicono, è un’odissea e la notte soprattutto (nella fascia oraria ZTL) sono ancora tante le auto che sostano senza pass.
Altro problema è l’accesso all’area pedonale. Il problema non è solo quello degli ingressi controllati. Nella parte non pedonale del quartiere, da via Giardini a via Bacaredda, l’accesso è limitato in alcune fasce orarie ma, vista la mancanza di controlli in uscita, a chiunque è permesso sostare nella zona anche negli orari di ZTL – salvo qualche controllo diurno della Polizia Municipale.