La Giunta accusa: il governo ha escluso la Sardegna dal piano per gli enti locali
Province, Comuni e Città metropolitana di Cagliari rischiano di rimanere con le casse vuote. Una doccia fredda che arriva da Roma perché Sardegna e Sicilia non risultano nell'elenco dei beneficiari di circa un miliardo di euro per sostenere i conti degli enti locali.
IL DECRETO Nella bozza del decreto non si fa riferimento alle due isole: per la Sardegna la cifra che si attende si aggira intorno a 80 milioni di euro, motivo per cui l'assessore regionale, Cristiano Erriu è pronto a dare battaglia. «Sono risorse importanti e la Sardegna non può essere penalizzata. Lunedì ci riuniremo con Anci, Autonomie locali e Città metropolitana per concordare iniziative di contrasto».
I FONDI La cifra stabilita nella Legge di stabilità del governo è stata suddivisa tra Province, alle quali andranno circa 650 milioni di euro, e Città metropolitane per cui i milioni sono 250; il resto della cifra viene trasferita ai Comuni. Questi finanziamenti servono per ripristinare i tagli che sono stati fatti nella manovra di due anni fa, quando le Province erano destinate alla soppressione con la riforma del ministro Delrio.
LA ROTTURA Che sia un errore tecnico che sia una scelta ponderata, il rapporto tra la Regione e lo Stato assume ancora una volta i contorni dello scontro. «In questa situazione gli enti locali sardi avrebbero molta difficoltà a funzionare», spiega Erriu. Poi aggiunge: «Il paradosso è che le uniche Province chiamate a contribuire al risanamento del debito pubblico dello Stato siano quelle sarde e siciliane». L'assessore non accetta che la Regione si accolli il finanziamento degli enti di area vasta, «sprovvisti di entrate proprie, dunque non in grado di garantire alla cittadinanza un livello di servizi adeguato ai bisogni dei territori e delle collettività amministrate».
I RISCHI Tradotto nella vita di tutti i giorni, il non poter disporre di fondi significa affrontare tutte le questioni con emergenza. Per questo motivo il neo presidente del Consiglio delle autonomie locali e sindaco di Nuoro, Andrea Soddu, parla di «una vera e propria beffa». Dopo la legge di riordino degli Enti locali, le Province assumono funzioni non delegate dalla Regione ma dallo Stato. «Il paradosso», lamenta Soddu, «è che la specialità non è più una risorsa ma una penalizzazione». La cronaca di questi giorni sul maltempo in qualche modo si incrocia con questa decisione: «Senza risorse è inutile avere piani di protezione civile e piani neve», conclude il presidente del Cal.
Matteo Sau