L'annuncio del dirigente scolastico nella cerimonia in suo ricordo
«L'Aula magna del liceo Dettori sarà intitolata ad Antonio Gramsci». Il preside Roberto Pianta annuncia la scelta di ricordare quel giovane di Ales che nel 1908 è arrivato tra i banchi dello storico istituto scolastico: «Qui hanno studiato anche Emilio Lussu e Giuseppe Dessì ma la scelta, in occasione dell'anno gramsciano, è caduta su di lui. Purtroppo ci sarà ancora da aspettare, perché la sala è ancora inagibile». L'Aula magna è chiusa a chiave e mezza diroccata, ma il dirigente arrivato da pochi mesi ha intenzione di rimetterla in sesto e dedicarla a uno dei fondatori del Pci, di cui oggi ricorre l'anniversario della nascita.
LA CERIMONIA Per ricordarne la figura, al Dettori gli studenti hanno potuto ascoltare gli interventi della prefetta Luciana Perrotta, del presidente del Consiglio comunale Guido Portoghese, del dirigente per la provincia di Cagliari dell'Ufficio scolastico regionale Luca Cancelliere, del docente universitario di storia Aldo Accardo e dalla presidente regionale del Fai Maria Antonietta Mongiu. La prefetta ha ricordato il ruolo di oppositore al regime fascista che era costato il carcere a Gramsci spiegando ai ragazzi che la “Giornata della memoria” non riguarda solo gli ebrei vittime del nazismo e non deve essere una celebrazione ripetitiva perché «il razzismo è silente ma può risorgere in tante forme e nelle situazioni più impensabili», e in più bisogna stare attenti a riconoscere i sintomi «di quelle aberrazioni che ancora oggi continuano a verificarsi in diverse parti del mondo. Credo che in tale direzione vada il pensiero di Gramsci, il quale ci ha lasciato una grande eredità morale e culturale».
LA PIAZZA Guido Portoghese ha ricordato l'orgoglio di Cagliari per aver ospitato Gramsci nei suoi tre anni di permanenza in città e, ricordando il restyling di piazza Gramsci con le sue frasi più significative, ha annunciato che lì potrebbe arrivare anche un monumento a lui dedicato.
I QUADERNI Lo storico Aldo Accardo ha ricordato l'importanza dei “Quaderni dal carcere”, la figura di Gramsci e il grande valore della formazione garantita dal liceo classico ironizzando sulla frase più celebre “Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza”: «È ormai abusata, quasi uno slogan alla armiamoci e partite», ha commentato prima di chiudere l'intervento con una sintesi: «Che cosa ho detto agli studenti su Gramsci? Mettete il culo sulla sedia».
M. Z.