Comune. Nuovi assessori ma non solo: per il primo cittadino c'è anche il nodo del partito unico in Consiglio
C'è la questione Daniela Noli, assessore “ripudiata” dal leader della lista Centro Giovani, Carlo Sanjust, che la sponsorizzava. E c'è anche la bega Giorgio Pellegrini, assessore alla Cultura, negli ultimi tempi troppo ribelle. Per restare in Giunta, c'è anche una poltrona libera, il Bilancio, lasciato da Ugo Cappellacci. E ci sono i partiti che scalpitano per un rimpasto. Il sindaco Emilio Floris deve fare i conti con la sua squadra di governo: da più parti arrivano gli appelli al ricambio. Richieste che non sono dettate da una semplice fame di poltrone ma dalla necessità di rimodulare gli equilibri del centrodestra cagliaritano. La prova dell'importanza dei prossimi passi di Floris viene dal Consiglio: il sindaco, che è anche coordinatore cittadino del Pdl, deve creare il gruppo unico in Municipio. Ma la fusione tra An e Forza Italia, facile a Roma per Berlusconi, non può essere altrettanto indolore a Cagliari. A Palazzo Bacaredda gli azzurri contano, e molto: non vogliono rinunciare alle loro prerogative. Gli uomini dell'ex partito di Fini temono di essere schiacciati. Ma c'è un'altra variabile, determinante: le liste civiche, Lavoro e Quartieri e Centro Giovani, che con il loro otto per cento elettorale hanno permesso a Floris di passare al primo turno. Non è scontato che Giuseppe Farris, assessore al Personale per la prima, decida di confluire nella grande famiglia consiliare del Pdl. E Sanjust, per la seconda, sembra abbia già manifestato qualche resistenza. Pesano, e lo sanno. Gli sciami sismici si fanno sentire sotto il terreno sui cui lavora il sindaco Emilio Floris, ora costretto a trovare una sintesi tra le diverse anime della sua maggioranza. E se accanto c'è un Udc che lancia segnali chiari, di fronte c'è un opposizione che perde pezzi (la Pd Depau, per esempio, pare insofferente al partito). Per il sindaco si prospettano mosse difficili, che avranno risonanza anche fuori dal Comune.