Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Città affollata, affari sotto tono Feste di fine anno fra luci e ombre: il bilancio del commercio

Fonte: L'Unione Sarda
10 gennaio 2017

Negozianti e albergatori contenti a metà: va meglio rispetto al passato ma si può fare di più

Città affollata, affari sotto tono Feste di fine anno fra luci e ombre: il bilancio del commercio 

Tanta gente in giro, poca in albergo, acquisti scarsi: il bilancio commerciale delle feste di fine anno, a Cagliari, è questo. «Non possiamo dire che la città sia diventata attrattiva in questo periodo dell'anno», attacca Mauro Murgia, presidente di Federalberghi per il Sud Sardegna: «Mancano i collegamenti aerei che permettano a chi lo desidera di raggiungere Cagliari. È difficile sia arrivare che partire. Detto ciò, già dall'anno scorso si registra un po' di movimento. E non è solo turismo: anche diverse attività dell'università (collaborazioni con imprese, progetti internazionali) hanno fatto sì che si registrassero presenze di coreani, tailandesi, statunitensi. Poi, però, queste presenze in buona parte vanno ad alimentare il circuito extra-alberghiero: la stessa università ha una foresteria, e molti ospiti pernottano da amici o in bed and breakfast».
POSTI LETTO Risultato: tra Natale e l'Epifania soltanto il 20 per cento dei posti letto in città era occupato: «Pochi. Eppure il dato è più alto rispetto a due/tre anni fa». I mercatini di Natale e il Capodanno diffuso, coi concerti nelle piazze del centro storico, funzionano: «Sono un primo passo, un inizio promettente che segna la direzione sulla quale proseguire». Ma non basta: Cagliari, aggiunge Murgia, non è ancora attrattiva a fine anno nemmeno per i sardi: «Anzi, da parte dei cagliaritani, la tendenza è ancora a spostarsi, principalmente verso Nuorese e Gallura».
STRADE AFFOLLATE E però non si può certo dire che la città si sia svuotata: «Nel centro storico, soprattutto in via Manno e via Garibaldi, abbellite dal restyling e dalle luminarie, c'era tanta gente», rimarca Roberto Bolognese, presidente di Confesercenti. Peccato, aggiunge, che non sia tutto oro quello che luccica: «Preoccupa la differenza fra le tante presenze e gli scarsi acquisti. Ogni venti passanti solo uno aveva in mano una busta. Certo, anche il meteo ha contato: il freddo è arrivato tardi, quest'anno, e i capispalla sono rimasti fermi a lungo. Parlo di cappotti, giubbotti, maglioni pesanti, stivali. Ci aspettavamo qualcosa di più anche dall'avvio dei saldi: la prima giornata è stata a macchia di leopardo, con la gente che è andata soprattutto nei negozi che vendono capi di marca, abitualmente i primi a essere venduti. Il giorno dell'Epifania i negozi erano aperti ma i clienti non c'erano: anche perché il Poetto, col sole, è stato preso d'assalto».
MERCATO IN ASFISSIA Scontento anche Alberto Bertolotti, numero uno di Confcommercio per il Sud Sardegna: «Ancora un rilancio dei consumi che stenta ad arrivare», commenta. «La nostra è un'economia ancora troppo basata sulle buste paga dell'impiego pubblico e, come tale, produce un mercato interno in asfissia. E anche quest'anno troppi esercizi commerciali hanno chiuso i battenti. Dobbiamo gettare il cuore oltre l'ostacolo al fine di attrarre moneta fuori dal circuito e quindi lavorare sul fronte della accessibilità e del turismo tutto l'anno. Siamo poi di fronte a un problema di cambio generazionale nelle nostre imprese commerciali. Prova ne è che gli esercizi locali di grande successo sono quelli che si sono già approcciati con convinzione alla vendita multicanale e affidati alle nuove generazioni delle famiglie titolari».
TROPPI ABUSIVI C'è poi un capitolo a parte: l'abusivismo. «Via Roma (per citare solo un esempio) non è più una via italiana», esclama Bertolotti. «Non è certo qualcosa che agevola il commercio né l'attrattività turistica. E pare veramente che il segnale sia: rassegnatevi! Invece noi non ci rassegnamo: Confcommercio sta preparando alcune azioni forti e sorprendenti».
Marco Noce

La città paga ancora le carenze del trasporto aereo: è difficile sia arrivare
che partire
Bene il restyling e le luminarie
in via Manno
e via Garibaldi, ma pochi hanno acquistato
Imprese
in difficoltà:
hanno successo solo quelle passate in mano alle nuove generazioni