Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Italia, l'anno record dei musei Nell'Isola “giganteggia” Cabras

Fonte: L'Unione Sarda
9 gennaio 2017

Visitatori in aumento del 2,9% in Sardegna grazie ai guerrieri di Mont'e Prama

 

«Il 2016 è un anno record per i musei italiani». Lo ha affermato, commentando i dati diffusi ieri, il ministro alla Cultura Dario Franceschini. Sono state infatti 44,5 milioni le persone che hanno visitato i siti del Mibact e oltre 172 milioni gli euro incassati. L'incremento in rapporto al 2015, quando i biglietti staccati furono 43,3 milioni e si ebbero introiti per 153 milioni, è rispettivamente del 4 e 12 per cento.
Buona la performance dei luoghi di cultura statali (17 in tutto) anche in Sardegna dove l'aumento di accessi è pari al 2,9%. La regione, con 478mila visitatori (13mila in più del 2015), si attesta all'undicesimo posto della graduatoria su cui svetta il Lazio (19,6 milioni) seguito da Campania e Toscana.
I SITI SARDI La parte del leone, nell'Isola come nel resto del Paese (in testa alla classifica Pantheon, Colosseo, Foro romano, Palatino e Pompei), spetta al patrimonio archeologico: Cabras, grazie al museo dei Giganti e a Tharros, guida la classifica con un boom di visitatori. Sono oltre 100mila gli accessi registrati nel 2016: 14mila in più rispetto al 2015. Nella graduatoria seguono, con dati in continua crescita, Su Nuraxi di Barumini (quasi 80mila ingressi) e Nora (68mila). Al quarto posto con 64mila ticket staccati (+12% ) il Compendio garibaldino di Caprera.
Chiude la top five il Museo archeologico di Cagliari. Nell'ordine ci sono poi il nuraghe Losa di Abbasanta (che rispetto al 2015 passa dal settimo al sesto posto), il Museo Sanna di Sassari, il Memoriale di Garibaldi, l'ipogeo di San Salvatore (Cabras), l'Antiquarium di Porto Torres, il Circuito museale di Caprera, l'altare prenuragico di Monte d'Accoddi, l'Antiquarium di Porto Torres, la Pinacoteca di Cagliari, il Museo archeologico di Nuoro, la Pinacoteca di Sassari e la Grotta della vipera di Cagliari.
IL SUCCESSO DEI GIGANTI Nell'Isola incide l'effetto traino già giocato nel 2014 e 2015 dalle statue di Mont'e Prama. Il dato è difficile da cogliere se ci si limita a leggere la denominazione “Area archeologica di Tharros” usata dal Mibact per compilare la classifica che si può scorrere su www.beniculturali.it. «Il ticket per accedere al sito della città romana», dice Cristiano Carrus, sindaco di Cabras, «comprende l'accesso, oltre che alla Torre di San Giovanni, al Museo civico “Giovanni Marongiu” in cui dal 2014, dopo il restauro, sono ospitati guerrieri, arcieri e pugilatori rinvenuti a Mont'e Prama». Prima dell'arrivo dei Giganti il circuito, ancora oggi affidato alla cooperativa “Penisola del Sinis”, era stato meta di 80mila visitatori. Nel 2014 - la fonte in questo caso è il Comune - sono diventati 126mila, 160mila nel 2015 e 164mila nel 2016. «Il boom di ingressi ha consentito di impiegare stabilmente 15 persone. Il numero delle buste paga arriva a 30 nel periodo estivo».
SU NURAXI Unico sito Unesco della Sardegna, quest'anno (assieme a Pompei) festeggia il ventennale dal riconoscimento. «I dati di cui il Ministero tiene conto per stilare la classifica sono solo quelli relativi alla reggia nuragica», sottolinea il sindaco Emanuele Lilliu. Sfuggono alla rilevazione gli ingressi al Centro Lilliu e del Museo Zapata. In base ai dati rigorosamente registrati dal Comune il 2016 è stato l'anno del record: sono state 130mila (23mila in più rispetto al 2015) le persone che hanno visitato il circuito culturale. Gestito dalla Fondazione Barumini, istituita nel 2006, dà lavoro stabile a 53 persone. Dieci le buste paga stagionali.
NORA È la sorpresa del 2016. L'area, gestita dal Comune e affidata alla “Cop tur” che impiega stabilmente 17 lavoratori, supera il Museo archeologico di Cagliari che, dopo l'exploit del 2015, fa registrare un calo di 11mila visitatori. Nora con 68mila ingressi (10mila in più rispetto all'anno precedente) conquista il terzo posto. «Il risultato», dice Carla Medau, sindaca di Pula, «è certamente dovuto agli esiti delle attività di scavo che continuano a portare avanti le Università di Padova, Milano, Cagliari e Viterbo. Preziosi i dati emersi nell'ex area militare». Scoperte, valorizzazione dell'esistente anche attraverso le nuove tecnologie, strutture ricettive all'avanguardia sarebbero gli ingredienti del successo.
Manuela Arca