Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

La statuina di fra Lorenzo nel presepe dei sardi

Fonte: L'Unione Sarda
9 gennaio 2017

Processione fino al “grottino” dopo la messa nel santuario di sant'Ignazio

Adesso sarà, e per sempre, il presepio di fra Lorenzo. Fra i pastori che vegliano sulle greggi, artigiani di Betlemme, angeli e re Magi c'è anche la statuetta del frate di Sardara, inventore di questa magica Natività.

Al termine della prima messa del mattino, dal santuario di sant'Ignazio è partita una piccola processione al canto del “Tu scendi dalle stelle” verso il grottino di fianco al convento. Ad aprirla, a fianco del Provinciale Giovanni Atzori, il pronipote di fra Lorenzo, Francesco Sedda, che stringeva fra le mani la piccola statua dello zio, terminata poche ore prima, dopo una notte quasi insonne.
«Nella bisaccia di fra Lorenzo ho voluto mettere le erbe medicinali ma anche, nascosto e quasi invisibile, un chiodo: a rappresentare la Passione del Cristo che - in questi ultimi anni - lo zio ha voluto vivere in obbedienza totale». Nell'altra mano fra Lorenzo tiene un pettirosso, uccellino che - secondo la tradizione - curò le piaghe del Crocifisso, tingendo con quel sangue le sue piume.
È stato proprio Francesco Sedda a collocare la statuina dello zio sulla scena della Natività, di fianco alla grotta della Sacra Famiglia. Gli passano davanti - nei movimenti creati da questo vulcanico francescano - i re Magi che hanno appena reso omaggio al Re Bambino con i loro doni. E pare che fra Lorenzo apra loro le braccia e quasi li accolga di persona, sorridente, nel suo presepio. Lo aveva anticipato l'arcivescovo di Cagliari alle sue esequie parlando dei santi che muoiono sotto Natale, comites Christi , i più vicini al Cristo che nasce e salva l'umanità. «E in questo cielo stellato di santi natalizi ci piace vedere anche fra Lorenzo» – aveva detto Miglio. Nel presepe dei sardi, adesso e per sempre, c'è anche il nostro piccolo fratello cappuccino che sorride e benedice.
Paolo Matta