GIOVEDÌ, 07 MAGGIO 2009
Pagina 2 - Cagliari
di Roberto Paracchini
Interrogazione del Pd: «Troppi sprechi» Approvato il piano straordinario sul lavoro
CAGLIARI. La legge sul feralismo fiscale potrebbe danneggiare molto anche Cagliari. E questo capiterà senz’altro se il sindaco non attuerà una serie di iniziative. Lo sostengono i consiglieri comunali del Pd. Al centro di queste considerazioni c’è il fatto che il capoluogo dell’isola è stato escluso dall’elenco delle città metropolitane dove era stato inserito in precedenza. Un fatto grave, afferma il gruppo assembleare del Pd che, se resterà tale, avrà pesanti ripercussioni economiche e sociali: sia per la mancanza di possibili finanziamenti che in termini di autonomia gstionale.
Su questo argomento il Pd ha presentato un’interrogazione al primo cittadino chiedendo di sapere quali iniziative «intenda promuovere per evitare l’esclusione di Cagliari dalle città metropolitane, scelta che penalizzerebbe gravemente l’intera Sardegna». L’esclusione, infatti, significherebbe «un grave danno per la città e per l’area urbana, e per la possibilità di governo di problemi complessi». Il che vuol dire che non vi sarebbe la possibilità di un’adeguata pianificazione territoriale, nè delle reti infrastrutturali. Il tutto con problemi nella gestione dei servizi pubblici, nella promozione e nel coordinamento dello sviluppo economico e sociale.
Il federalismo fiscale, inoltre, lede una serie di prerogative delle autonomie locali. Questa legge, che entrerà a regime nel 2015, sottolineano i consiglieri del Pd, «rischia di rappresentare un gigantesco spostamento di risorse verso le regioni più ricche». Infatti «attualmente in Sardegna il differenziale fra entrate tributarie e spesa pubblica fa registrare un saldo negativo pari a 2.650 euro pro-capite». In questo quadro, insomma, «è concreto il rischio che le Regioni a statuto speciale e le proprie prerogative vengano di fatto cancellate».
Da qui la richiesta per sapere che cosa intenda fare il sindaco Floris per «difendere, insieme alla Regione, la specialità della nostra isola e il suo statuto». Un intervento necessario «per evitare che il federalismo fiscale si traduca in una drammatica penalizzazione delle comunità più povere e, quindi, anche della Sardegna». Nello stesso tempo, però, questo scenario futuro potrà essere affrontato, secondo il maggior partito di opposizione solo se sarà «avviato un vasto processo di riorganizzazione della struttura amministrativa del Comune», in modo da «conseguire maggiore efficacia ed efficienza nelle entrate e nelle spese».
Argomento, quest’ultimo, che da tempo viene sollevato dal Pd che, ripetutamente, punta il dito sulle carenze nella gestione adeguatamente e nell’utilizzo della macchina amministrativa.
Ieri sera, intanto in consiglio comunale, è stato approvato con 21 voti a favore e cinque astenuti il piano straordinario del lavoro: due milioni e 162mila euro stanziati dalla legge regionale 37. Nove sono i cantieri di lavoro: per i punti di informazione turistica, per le banche dati e la digitalizzazione degli archivi, per la vigilanza degli immobili del Comune, per la custodia degli ascensori del Castello, per la pulizia delle spiagge, per la manutenzione degli impianti sportivi, per il censimento dei beni mobiliari, per la predisposizione della graduatoria degli alloggi e per la rilevazione dei prezzi al minuto e dei fitti delle abitazioni.
L’idea originaria della 37 era ed è volta a stimolare interventi lavorativi che riescano a creare posti di lavoro duraturi. Sino ad ora, però, questo non è avvenuto. E i fondi della 37 sono stati sempre utilizzati per lavori temporanei, come quelli accennate. Mentre alla creazione di occupazione stabile la Giunta dedica gli interventi detti «De minimis»: per le nuove imprese e l’ampliamento innovativo di quelle già esistenti.