L'ossessione per il denaro ha spinto un padre a rubare il salvadanaio del suo bambino
Uomini e donne senza più nulla: il lavoro, i parenti, gli amici Di solito serve una settimana per trovare il coraggio. Si resta in silenzio per una seduta, a volte di più. Perché c'è bisogno di tempo per guardare con occhi diversi facce estranee e credere fino in fondo che dal mutuo soccorso possa arrivare la libertà.
LE STORIE È una questione di fiducia, di pudore, di vergogna. I dannati del gioco si ritrovano di martedì alle 17,30 nella sede dell'Assi Gap di Cagliari, una stanza messa a disposizione dal Comune di Selargius, tra via Pira e via Giovanni XIII. Sistemano le sedie a forma di cerchio e raccontano la loro vita, storie che fuori di qui non sarebbero disposti ad ammettere mai. C'è un padre che ha rubato i risparmi del figlio di 10 anni, un salvadanaio, ultimo tesoro nella casa in cui nessuno si era accorto di nulla. Era disperato, aveva bisogno di soldi da puntare su numeri vincenti che poi vincenti non erano mai. Finito in fondo a un burrone.
LA RISALITA Lo stesso in cui è precipitato un cassiere quarantenne cagliaritano. Insospettabile. Fino a quando i carabinieri hanno bussato alla sua porta. In due anni aveva buttato 120 mila euro puntando tutto quel che gli passava per le mani: stipendio, risparmi e incassi del titolare. Ora prova a recuperare, ma non da solo. Ha vinto il silenzio, una parola dopo l'altra per confessare tutto ai genitori e al gruppo Assi Gap. Fasi necessarie per ottenere il perdono. Anche di se stesso.
Mariella Careddu