Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Cultura, c'è la consulta

Fonte: L'Unione Sarda
13 dicembre 2016

Il rilancio di un organo nato nel 1996 che non è mai stato operativo

 

«Faciliterà il dialogo tra operatori e Comune»

 

 


«Dopo vent'anni rilanciamo la Consulta degli operatori culturali». L'organismo, creato tra il '96 e il '97, non ha mai funzionato e dalla commissione Cultura è partita la spinta, sostenuta dal Consiglio comunale, per far sedere allo stesso tavolo tutti gli addetti ai lavori.
L'OBIETTIVO «Per gli operatori una consulta che funziona dovrebbe essere un obiettivo comune», spiega il presidente della commissione Cultura Alessio Alias, «con le modifiche al regolamento che abbiamo già visto, la consulta potrebbe diventare uno strumento utile per avere un contatto diretto col Comune, presentando le istanze con una voce unica, così come essere uno strumento utile all'amministrazione per comunicare in modo diretto con tutti gli operatori». Sotto questo aspetto l'interesse primario di chi organizza rassegne, festival, concerti, proiezioni e altre manifestazioni culturali è quello dell'accesso ai contributi, un sistema rinnovato nella precedente consiliatura. «Da parte degli operatori è già arrivato qualche suggerimento per apportare modifiche al regolamento: la consulta sarebbe lo strumento ideale per valutare iniziative condivise».
GLI INTERVENTI L'assessore alla Cultura difende l'operato di chi lo ha preceduto ma apre alle modifiche. «L'impianto del regolamento messo in piedi da Enrica Puggioni ha dimostrato di essere valido: leva ogni occasione di arbitrio e parzialità e crea un sistema con garanzie per tutti - commenta Paolo Frau - alcuni miglioramenti possibili non mettono in discussione il lavoro fatto, qualche revisione favorirà le associazioni e gli operatori culturali: la rinascita della consulta con queste finalità ha il mio assenso più convinto».
L'ALBO Tra le novità non solo il rilancio della Consulta mai nata, ma anche quello dell'albo degli operatori. «Quello esistente -aggiunge Alias - è vecchio, non è operativo né aggiornato: addirittura prevedeva la precedenza nei finanziamenti a chi era iscritto all'albo. Tra gli obiettivi c'è anche la distinzione tra operatori professionisti e non: una distinzione che chiedono loro stessi perché soggetti diversi possano ricevere trattamenti diversi». Favorevole anche il componente grillino della commissione Cultura: «Bisogna partire - commenta Pino Calledda - dal censimento di tutte le imprese culturali, poi si tratterà di individuare strategie e progettualità con le varie associazioni ma anche la promozione della vocazione turistica della città legata alla cultura. La consulta deve diventare un grande laboratorio di idee: un patrimonio di arte, cultura e anche scienza che va sfruttato al meglio».
Marcello Zasso