Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

La vita in Sardegna? Gioie e dolori E intanto Oristano supera Cagliari

Fonte: L'Unione Sarda
13 dicembre 2016

Nella pagella del Sole 24 Ore la Gallura perde 53 posizioni (record italiano) in un anno

 

 

 

 

Il lavoro, prima di tutto, e di conseguenza il reddito e il risparmio. Poi i consumi, l'ambiente, il welfare, i reati, i cinema, le librerie, i ristoranti. La qualità della vita dipende da moltissimi fattori, e poiché sentimenti e affetti non si possono quantificare, per valutarla bisogna basarsi su una serie di indicatori economico-sociali capaci di dare un voto alle nostre città.
LA LISTA Tra Aosta e Vibo Valentia c'è un enorme divario, in mezzo un'Italia sempre divisa in due, tra benessere diffuso e malessere profondo. I territori sardi sono sotto la media complessiva nella ricerca del Sole 24 Ore che racconta uno spaccato del Paese da ventisette anni. Nella classifica di 110 province (comprese le vecchie), la prima dell'Isola è Oristano al 55° posto, seguono Cagliari (57°), Olbia Tempio (59°), Sassari (63°), Ogliastra (67°), Nuoro (71°), Carbonia Iglesias (87°) e Medio Campidano (97°). Salite e discese: colpisce il tonfo della Gallura che perde 53 posizioni dal 2015 (record nazionale), altre registrano differenze importanti, la Barbagia cala di 28 punti; il capoluogo di 18; Tortolì e Lanusei di 17.
ORISTANO Promossa con lode nel settore “giustizia, sicurezza, reati”: è quarta nella lista. E per scippi e borseggi ha addirittura il primato positivo: se ne contano 19 ogni centomila abitanti, mentre la media italiana è 204. Molto giù invece alla voce “cultura” - 96° posto - soprattutto per carenza di sale cinematografiche, ingressi agli spettacoli, spesa totale dei turisti stranieri, indice di sportività.
CAGLIARI Al contrario, è proprio sulla “cultura” che Cagliari si posiziona nella parte alta (27° posto), non per i cinema (102°) ma per indice di sportività (un valore di 589, la media è 382), librerie ogni mille abitanti (9 contro 6,8), onlus (44 contro 30). Performance disastrose invece alla voce “demografia, famiglia, integrazione” (è al 95° posto in Italia) principalmente per colpa delle separazioni, 44 ogni 10 mila coniugati.
OLBIA-TEMPIO Sta in fondo alla classifica per quanto riguarda “reddito, risparmi, consumi”, per i depositi bancari pro capite (10.338 contro una media di 19.395), i protesti (4957 contro 2895), le pensioni (710 euro contro 806) e il pil pro capite (19.515 contro 22.281). La Gallura rimonta invece su “ambiente, servizi, welfare”: è ventinovesima per gli sportelli e i pos, l'indice di escursione climatica, le spese sociali pro capite dei Comuni per minori, anziani e poveri.
SASSARI Vanno male “reddito, risparmi, consumi” (i depositi bancari pro capite sono a quota 12.027 mentre la media è di 19.395; la spesa per beni durevoli per famiglia è di 1628 euro contro 2.066) e “demografia, famiglia, integrazione” (tasso di natalità 6 ogni mille abitanti, contro 7,2). Bene “ambiente, servizi, welfare”, grazie anche alla banda larga, che copre il 95% della popolazione (la media è 92) e l'ecosistema urbano.
OGLIASTRA Un flop in “cultura”, quart'ultima nel Paese (ultima per indice di sportività, malissimo sul fronte librerie, ingressi agli spettacoli e spesa dei turisti stranieri). Giù anche per “affari, lavoro, innovazione” con, ad esempio, zero start up e zero rapporto impieghi/depositi. Ottima posizione nel settore “demografia” (per le pochissime separazioni).
NUORO Dati sconfortanti sulla spesa di beni durevoli e le pensioni, su sale cinematografiche, ingressi agli spettacoli, indice di sportività, onlus, ancora, su start up innovative, export. Posizione invidiabile alla voce “giustizia e reati”: è tredicesima, seconda per scippi e borseggi ogni mille abitanti (21 contro 204).
CARBONIA-IGLESIAS Su “lavoro e innovazione” è al 106° posto in Italia (male le imprese registrate, i brevetti, il tasso di disoccupazione giovanile, il tasso di occupazione totale), al 103° su “demografia e famiglia” (indice di vecchiaia a 234, contro 177; 44 separazioni ogni 10mila coniugati, la media è 30; appena 60 laureati ogni mille giovani).
MEDIO CAMPIDANO Ultima in Italia alla voce “demografia”, penultima per quanto riguarda “cultura, tempo libero e partecipazione”, molto in coda su “lavoro e affari”. L'indicatore positivo è “ambiente, servizi, welfare”, però grazie soprattutto alle spese sociali per minori, anziani e poveri: 72 euro pro capite nel 2015, nel resto della Penisola il valore si aggira sui 40 euro.
Cristina Cossu