MARTEDÌ, 05 MAGGIO 2009
Pagina 1 - Cagliari
CAGLIARI. Sant’Efisio è tornato a Stampace. In tarda serata, come vuole una tradizione non scritta, si è concluso il viaggio legato al voto fatto nel 1652 dalla municipalità cagliaritana perchè la città fosse liberata dalla peste. Un ritorno senza il trionfo di luci, colori e costumi che ha caratterizzato il primo maggio. Meno internazionale e con pochi turisti. Ma più familiare e religioso, di soli cagliaritani e stampacini. Il corteo dei pellegrini ha lasciato di buon mattino la chiesa di San Giovanni Battista, a Pula, per un viaggio che sulla via del ritorno ha fatto tappa negli stessi luoghi in cui ha sostato all’andata: Villa San Pietro, Sarroch, Villa d’Orri, Su Loi, La Maddalena spiaggia. Intorno alle 20,30 l’arrivo a Giorgino. Nella chiesetta della famiglia Ballero il santo è stato rivestito degli abiti da grande di Spagna e sistemato nel cocchio dorato dentro il quale ha sfilato ieri sera in città, scortato dalla Guardiania in attesa davanti alla semoleria.
Si chiude così la 353ma festa di Sant’Efisio, ma non i festeggiamenti religiosi che i soci dell’arciconfraternita del Gonfalone riserveranno al loro patrono fino al 25 maggio. «Questa è la dimensione meno conosciuta della devozione al santo - dicono i confratelli - ma quella a cui noi teniamo maggiormente per evitare di schiacciare la festa esclusivamente sulla kermesse, pur importante, del primo maggio».
La festa va in archivio, ma si pensa già a programmare quella del prossimo anno. L’obiettivo dei festeggiamenti civili è richiamare l’attenzione del pianeta turistico internazionale sulla città con un mese di manifestazioni d’alto profilo culturale e spettacolare, possibilmente con qualche ospite d’eccezione.
Quest’anno è stata la volta dei duchi Michael e Christe di Kent, per tre giorni protagonisti della vita cittadina.
Ma sindaco, assessori e responsabili dell’arciconfraternita non perdono l’occasione per ribadire il carattere prioritariamente religioso della festa di sant’Efisio. Inoltre, in prospettiva della dimensione internazionale della festa, quest’anno è arrivato anche il patrocinio dell’Unesco.
La prima iniziativa, che il presidente dell’arciconfraternita, Giuseppe Spiga, vorrebbe programmare nel prossimo autunno, per tenere sempre attuale l’attenzione sul santo, è il pellegrinaggio del Comune, della diocesi e dei confratelli a Pisa, dove sono conservate altre reliquie di Sant’Efisio. (m.g.)