Gianluigi Mura del Matherland: non riusciamo a trovare un'area dove allestire i giochi
«Il Comune ci ha proposto l'arena Grandi eventi: non è adatta»
«Quest'anno, per la prima volta dopo quarant'anni, a Cagliari non sarà allestito il luna park del Matherland». Gianluigi Mura, 45 anni, è uno dei soci cagliaritani del più grande parco di divertimenti viaggiante della Sardegna. La sua attrazione, spiega, è il “Crazy dance”, «una piattaforma rotante con navicelle» con cui dà da mangiare a tutta la famiglia. Il suo cruccio è che questo Natale i suoi concittadini non potranno giocarci. Così lancia un appello al Comune: «Abbiamo bisogno di un'area adatta». Quella proposta dall'amministrazione, ovvero lo spiazzo dove durante la bella stagione viene allestita l'Arena grandi eventi, non va bene: «Troppo lontana dalle case, fuori mano, e troppo vicina al mare, esposta alle intemperie: se montassimo lì, al primo soffio di maestrale volerebbero le strutture. Immaginiamoci la prima allerta meteo». Il guaio, aggiunge, è che l'amministrazione non ha offerto alternative: o lì o niente. E quindi niente: «Il Matherland, questo Natale, resta a Sassari. Io con la mia attrazione andrò a Dolianova».
AMARO IN BOCCA Una scelta forzata che gli lascia l'amaro in bocca: «Il Matherland - racconta - ha sempre lavorato in città, in aree del Comune, pagando il suolo pubblico: in viale Bonaria, al porto. Negli ultimi anni montavamo in un terreno a Sant'Elia, un'area privata di cui aveva la gestione Gigi Riva, che ce la concedeva gratis. Quest'anno, però, è impegnata: serve per i lavori allo stadio». In quanto socio della cooperativa, è stato lui a presentare la richiesta all'amministrazione comunale: «Dagli uffici ci hanno risposto che l'unica area a disposizione per i luna park è quella dell'Arena grandi eventi. Abbiamo proposto delle alternative: il parcheggio davanti all'ex banca Cis, dove tre anni fa il Matherland lavorò per venti giorni, lo sterrato di Marina Piccola, il parcheggio in viale La Plaia di fronte all'ex Iperpan. Niente. Ci sarebbe via San Paolo, ma è stata concessa al circo. Oppure il porto, dove in passato è stato montato il luna park, ma l'Autorità portuale non lo concede più».
Il giostraio spera in un ripensamento: «Se il Comune ci desse un'alternativa praticabile saremmo ancora in tempo per organizzarci e montare il luna park».
TRADIZIONE DI FAMIGLIA Quarantacinque anni, residenza a Sant'Elia, Gianluigi Mura è figlio d'arte: «Nel luna park ci sono nato. Lo spettacolo viaggiante non lo fai se non ce l'hai per tradizione di famiglia». Nel suo caso, il mestiere l'ha imparato dalla mamma, a sua volta figlia di giostraio: «Mio padre - dice - faceva tutt'altro». Un'eredità condivisa: «Un mio fratello ha la classica giostra “calcinculo”, l'altro ha il Grillo saltamontes , mia sorella un autoscontro». Da 17 anni il “Crazy dance” di Gianluigi fa parte della carovana del Matherland: «Da Pasqua a ottobre io, mia moglie e mio figlio, che ha 17 anni, siamo fuori città, in giro per le feste dei paesi. Ogni stagione faccio la festa di San Simplicio a Olbia, poi Alghero, per il resto giro per l'Ogliastra, zona di origine di mio padre». Un semirimorchio per l'attrazione, uno per la pedana e gli impianti luce e audio, una roulotte per dormire. Una vita avventurosa ma anche difficile: «Montare e smontare è il minimo. Fa parte del nostro lavoro. Come gli spostamenti, o se c'è brutto tempo i mezzi che si impantanano negli sterrati pieni di fango. Il guaio maggiore, purtroppo, è la burocrazia».
PIAZZA DEL CARMINE Titolare anche di alcune attrazioni per bambini, fino a qualche anno fa Gianluigi le montava in piazza del Carmine: «Ora non più: l'amministrazione ritiene che non vi sia posto per i giochi nel mercatino di Natale».
Marco Noce