Lunghi applausi all'Auditorium di Cagliari
S trepitoso Raphael Gualazzi. Non sbaglia un colpo. Su cd. Ma soprattutto in concerto dal vivo. Anche in Sardegna, dove negli anni è approdato diverse volte macinando un successo dietro l'altro. L'ultimo, l'altra sera, nell'affollatissimo Auditorium del Conservatorio di Cagliari che due anni fa l'accolse per Rocce Rosse Blues Winter, e dove ritorna per un evento organizzato dalla cooperativa SEM.
Accompagnato da un'efficace band di sette elementi, canta, suona il piano padroneggiando a meraviglia lo stride (basso in battere e accordo in levare), gigioneggia, diverte, trascina, accenna passi di danza caraibica, cambia registro vocale sconfinando nel growl.
Passa in rassegna i brani di “Love Life Peace”, alternandoli a pezzi del passato e omaggi che abbracciano i grandi del jazz (Jordan, Young, La Rocca) e della bossanova. Generi che il cantante-pianista lascia scorrere insieme a soul, pop, funky anni Settanta, disco anni Ottanta, bluegrass, blues, jive, swing, rag-time, folk siciliano, reggae, echi di Battiato, Elton John, Morricone. Non mancano “Reality and fantasy”, “L'estate di John Wayne”, “Follia d'amore”, “Sai (Ci basta un sogno)”. E tanti applausi.
Carlo Argiolas