U n Requiem e una favola. Il primo, celeberrimo, è quello di Mozart: aprirà il 13 gennaio la stagione sinfonica del Lirico di Cagliari. La seconda, poco nota, è “La Bella Addormentata nel bosco” di Ottorino Respighi: il 3 febbraio inaugurerà l'operistica.
Sette titoli (uno in più) e un balletto (“Il Lago dei cigni” della Compagnia di Stato della Georgia) per un cartellone che ha il sapore di una sfida. E poiché l'opera inaugurale della stagione che sta per chiudersi ha portato bene (“La campana sommersa” di Respighi suonerà a marzo per New York), anche stavolta sarà una favola del compositore romano ad aprire le danze.
Musicata nel 1923 e dedicata al Teatrino dei piccoli di Podrecca, è un'operina a lieto fine, pare di grande qualità. Sul podio anche stavolta Donato Renzetti. La regia è di Leo Muscato, premio Abbiati per il suo “Nabucco” cagliaritano del 2012.
Ancora una favola, stavolta nera, per la “Turandot” di Puccini, che ritorna a marzo, dopo due anni, per rendere un doveroso omaggio a Pinuccio Sciola, scomparso a maggio, e alla sua splendida scenografia. I costumi sono di Marco Nateri, la regia di Pier Francesco Maestrini. Sul podio Alpesh Chauan, già applaudito a Cagliari.
Dalla musica del Novecento a due meraviglie ottocentesche: “Lucia di Lammermoor” e “Un ballo in maschera”. L'opera donizettiana è affidata al giovane Salvatore Percacciolo. La regia (un altro premio Abbiati) è quella di Denis Krief, già ammirata due volte a Cagliari nel 2000 e nel 2004. Il capolavoro verdiano, che manca da nove anni (e sembrano di più) viene proposto nell'allestimento del Regio di Torino, con la regia di Lorenzo Mariani. Sul podio Gérard Korsten. Renato è Roberto De Candia, recentissimo Falstaff.
Un altro passo indietro - nel tempo - e troviamo Mozart con le sue “Nozze di Figaro”". L'allestimento è quello del 1992 del Maggio Musicale Fiorentino, la regia di Jonathan Miller. Dirige Stefano Montanari, al suo debutto a Cagliari. Susanna sarà Zuzana Marková, intensa Violetta della recente “Traviata”.
Ancora un salto, e una sfida, con un'opera impervia, e per questo meno rappresentata di altri capolavori di Puccini: è “La fanciulla del West”, manca dal 1985 ed è un nuovo allestimento del Lirico in coproduzione con La New York City Opera, Il Teatro del Giglio di Lucca e l'Opera Carolina di Charlotte (Usa). Ivan Stefanutti firma regia, scene e costumi, sul podio Renzetti. Svetla Vassileva è Minnie, Jack Rance è Roberto Frontali (il Conte di luna del “Trovatore”, prossimo e ultimo titolo della stagione in corso).
A chiudere il cerchio, prima del balletto finale, la più ardita delle proposte: “The (R)evolution of Steve Jobs”, dedicata al guru dell'informatica, su libretto di Mark Campbell e musiche di Mason Bates. Il prossimo luglio debutterà in prima mondiale alla Santa Fe Opera (New Mexico). A novembre sarà al Lirico (che ha partecipato alla produzione) in prima esecuzione assoluta in Europa.
I CONCERTI . Dall'operistica alla sinfonica: cinque concerti sinfonico corali, sei sinfonici, otto da camera, per grandi compositori, su tutti Mozart e Schumann, e grandi interpreti. Tra i direttori Hansjörg Albrecht, Roberto Abbado, Alpesh Chauhan, Gérard Korsten. Tra i solisti Sabine Meyer (clarinetto), Mischa Maisky (violoncello), Fazil Say (funambolo del pianoforte), Ksenija Sidorova (fisarmonicista). E ancora il Duo Perfetto, il Novafonic Quartet (con Giammaria Melis, primo violino del teatro). E - attesissima dal pubblico della sua città - Silvia Careddu, primo flauto dei mitici Wiener Philharmoniker.
Maria Paola Masala